La riproduzione nell'uomo ricalca lo schema tipico dei mammiferi, che prevede la fecondazione del gamete femminile da parte del gamete maschile. Sia l'ovulo che lo spermatozoo maturano e permangono negli organi riproduttivi e, ciclicamente, vengono rinnovati (nel caso dell'uomo) o preparati per la fecondazione (nel caso della donna). Si ha dunque una distinzione tra l'apparato riproduttore maschile e l'apparato riproduttore femminile sia dal punto di vista morfologico che funzionale. Nonostante le profonde differenze tante cose restano in comune, come ad esempio il controllo ormonale che controlla tanto il ciclo ovarico ed uterinico quanto la spermatogenesi.
L'apparato riproduttore femminile è formato da organi che si trovano nel basso ventre che sono: la vagina, l'utero e le ovaie con le loro tube. Questi organi sono controllati dall'attività ormonale che, a sua volta, è regolata da differenti fattori tra cui emerge l'attività della ipofisi.
L'apparato riproduttore maschile è formato dal testicolo, dai condotti deferenti, in parte dalla prostata, e dal pene che rappresenta l'organo copulatore. Anche il maschio, dal punto di vista riproduttivo, è influenzato dall'attività ormonale che ha nel testosterone il maggiore messaggero chimico.
Spermatogenesi ed ovogenesi sono due processi delicati nei quali si assiste all'unico evento di dimezzamento del cromosoma che passa da diploide (46 cromosomi nell'uomo) ad aploide (23 cromosomi) durante la divisione per meiosi.
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