Il carcinoma in situ è un tipo di tumore non invasivo che, in altre parole, non si è propagato all'interno del tessuto sottostante, fino ad arrivare nel circolo sanguigno. Per questo motivo un carcinoma in situ non genera metastasi o lesioni secondarie.
La presenza di un carcinoma in situ è un evento che va attentamente valutato dal personale sanitario, poiché se la neoplasia non ha ancora raggiunto un livello preoccupante di invasività è necessario osservare l'evoluzione e, eventualmente, valutare la rimozione attraverso la chirurgia.
Stadiazione
La stadiazione del carcinoma in situ è sempre indicata con la sigla TisN0M0. Il suffisso is è indicativo di tutti i tumori in situ. I paramtri a 0 indicano che non ci sono infiltrazioni e nessuna caratterizzazione di metastasi.
Illustrazione di un carcinoma in situ. Da notare che il tumore non è riuscito a infiltrare i tessuti sottostanti né il flusso sanguigno.
Operabilità del carcinoma in situ
In linea generale, tutti i tumori in situ sono operabili a patto che l'intervento chirurgico sia tecnicamente realizzabile. L'operabilità della neoplasia "in situ" e, in genere, qualsiasi altro intervento non si determina soltanto sulla valutazione del tumore (grandezza, posizione, malignità) ma anche sulle condizioni di salute generali del paziente.
Patologie renali, o respiratorie, ad esempio, potrebbero avere effetti avversi, ad esempio valutando anche l'anestesia necessaria per l'intervento; per questo motivo la valutazione è frutto di una analisi di una intera equipe formata dal medico chirurgo, dall'anestesista, dall'oncologo e dal paziente stesso.
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