Un farmaco si definisce palliativo quando l'effetto proprio del principio attivo serve esclusivamente ad arginare i problemi legati alla patologia ma non a eliminarli. La terapia palliativa viene consigliata a un paziente qualora il personale medico ritenga che la malattia non possa più essere curata in modo decisivo, sia in senso temporaneo (ad esempio si aspetta che il quadro clinico si definisca) sia in senso generale, come il caso delle malattie per le quali non esiste ancora cura.
Il compito del farmaco palliativo non è quello di modulare gli effetti negativi della patologia, o di curarla, ma di attenuare i cosiddetti effetti secondari, tra cui spicca il dolore. Nel campo dell'oncologia, ad esempio, un esempio di principio attivo di natura palliativa è la morfina o uno dei suoi derivati che modula il dolore indotto dal tumore.
La terapia farmacologica palliativa si basa sulla somministrazione di
principi attivi presenti in commercio e utilizzati, genericamente, per il trattamento dei sintomi della patologia.
Tipi di farmaci palliativi
Virtualmente ogni farmaco può essere utilizzato a scopo palliativo in base all'esigenza medica. Le maggiori classi farmacologiche sono date dai farmaci che contengono, o eliminano, i dolori come, ad esempio, gli antinfiammatori, generalmente del tipo FANS, gli antiepilettici o i sedativi.
Classificazione generica dei farmaci palliativi.
Esempi di terapie palliative
Non esiste una standardizzazione per quanto riguarda la somministrazione di terapie e di farmaci ad azione palliativa. Per questo motivo, in base ad alcuni parametri è possibile percorrere strade diverse. Ad esempio, il tipo di patologia, lo stato di salute del paziente oppure l'età sono fattori che possono variare l'approccio terapico.
In generale, alcuni esempi di terapie palliative sono quelli nei quali è somministrato un principio attivo a carattere antidolorifico. La terapia palliativa del cancro può anche prevedere l'utilizzo di trattamenti chemioterapici o radioterapici di blanda intensità, al fine di limitare la popolazione di cellule cancerose nella moltiplicazione.
Terapia palliativa e controindicazioni
Normalmente, la terapia palliativa ha un basso rischio di sviluppare controindicazioni. Nel caso in cui il paziente sotto cura palliativa manifestasse sintomi particolari è di certo utile informare il medico, o il professionista equivalente, che sarà in grado di variare oppure sospendere la terapia.
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