Le crisi convulsive post-traumatiche sono la conseguenza di eventi traumatici a carico dell'encefalo causati da singoli o multipli traumi che interessano l'encefalo. Si manifestano con spasmi incontrollati del corpo che possono durare anche diversi minuti e iniziano immediatamente dopo l'evento traumatico. Queste manifestazioni sono spesso scatenate da colpi diretti alla testa, come pugni o calci, o da traumi causati da oggetti. Le convulsioni sono un evento comune negli sport da contatto, specialmente quando non vengono utilizzate protezioni adeguate. Per questa ragione, le figure che operano all'interno di queste attività sportive (MMA, Boxe, Arti marziali) sono addestrate a riconoscerle e agire velocemente per mitigare i danni.
Le cause delle crisi non sono del tutto chiare sebbene sia fortemente sospettata la fuoriuscita di sangue e la conseguente formazione dell'ematoma. Secondo questo scenario, il sangue potrebbe influenzare negativamente l'attività elettrochimica dei neuroni e, contemporaneamente, degenerare su di essi pressione. Normalmente, gli episodi convulsivi tendono a risolversi autonomamente, tuttavia possono diventare seriamente problematici in caso di traumi cranici estesi o particolarmente gravi. In tali situazioni, gli spasmi possono aggravare il danno alle aree cerebrali già compromesse dal trauma.
Il soggetto, durante la crisi, è incosciente e incapace di reagire a qualsiasi stimolo esterno. Nella maggior parte dei casi sviluppa una amnesia parziale degli eventi immediatamente accaduti prima del trauma conosciuta anche come amnesia retrograda. In rari casi, dopo le crisi, subentra lo stato di coma.
Genesi
Le cause esatte delle crisi convulsive rimangono parzialmente indefinite. Tuttavia, alcune teorie suggeriscono una possibile correlazione tra gli episodi convulsivi e i momenti immediatamente successivi a un trauma cranico. Durante questa fase, il cervello, a causa di un rapido spostamento dell'asse cranico, subisce un danno meccanico dovuto alla compressione contro la parete interna del cranio, seguito da ulteriori impatti di rimbalzo oppure ad altri traumi. Questo danno compressivo può causare la rottura dei capillari, portando alla fuoriuscita di sangue. Questa condizione può alterare significativamente l'attività neuronale, al punto tale da generare, tramite il sistema nervoso centrale, impulsi involontari che inducono contrazioni muscolari.
Ipotesi delle fasi della genesi delle convulsioni a seguito di trauma cranico.
Gli spasmi del corpo, a loro volta, possono peggiorare la sofferenza del tessuto cerebrale poiché conducono ad altri danni meccanici.
Trattamento
Gli episodi convulsivi, normalmente, durano pochi secondo ed hanno carattere autolimitante. Il trattamento immediato prevede l'immobilizzazione del soggetto soltanto nei casi più violenti di crisi convulsiva. Nei casi più gravi è necessario operare una sedazione coadiuvata dall'infusione di un anti-convulsivante. L'acido valproico è uno tra i farmaci più utilizzati.
Effetti a lungo termine
Gli effetti a lungo termine non sono noti e sono oggetto di studio. La possibilità di sviluppare danni neurologici a seguito di un singolo incidente traumatico è molto bassa se non inesistente. La persistenza di danni all'encefalo, tipica degli sport di combattimento, potrebbe a lungo termine avere effetti deleteri sulla capacità dell'encefalo di operare in modo corretto.
Salute e benessere
Salute dell'apparato respiratorio:
Allergie.
Feedback
Il tuo aiuto è importante. Ti chiediamo un minuto per rispondere a questo breve sondaggio
Come valuteresti questo articolo?
Vuoi suggerirci qualcosa?