Per quale ragione risulta molto semplice credere a teorie prive di fondamento? Quale motivo ha permesso, specialmente negli ultimi decenni, a teorie antiscientifiche di dilagare con – spesso – conseguenze disastrose?
Le bufale prendono facilmente piede perché sono di semplice comprensione. Ad una prima, e sommaria, analisi potrebbe essere agevole trovare una caratteristica che accomuna tutte le bufale: la semplicità. In effetti, l'essere umano, per natura, tende a semplificare tutto ciò che lo circonda. Non per nulla, i segni zodiacali, esistono perché semplicemente alcune stelle sono così vicine tra loro da sembrare formanti una specifica figura nella volta celeste.
Eppure, non non basta. Esiste anche un altro elemento che accomuna le bufale, e la loro diffusione così capillare: la paura. E contro la paura, l’uomo, diventa un essere sociale capace di tessere una fitta trama di contatti, di scambio di informazioni e di collaborazionismo.
La maggior parte delle bufale, infatti, pongono come contropartita un avvenimento nefasto, lieve o grave che sia. Certo, basta un po’ di limone per curare il cancro, almeno secondo alcune strampalate teorie para-scientifiche. Sembrerebbe che il succo di limone possa essere una semplice soluzione al complesso problema del cancro. In realtà, è la paura che una terribile malattia, come il tumore, possa avere la meglio sulla nostra vita che ci invoglia a credere a qualcosa di così tremendamente semplice. Per curarla, per sconfiggerla, in modo semplice.
Le bufale agiscono attraverso l'incapacità di valutare una notizia, una fonte oppure un evento, se le informazioni riportate sono "confezionate" in modo da sembrare veritiere.
Ancora, la paura che possa "insorgere" l’autismo spinge a credere che lo stesso, semplicemente, sia causato dalla massiva vaccinazione. In questo caso, il ragionamento è sia semplice sia complesso. Semplice perché sembrerebbe facile correlare gli effetti del disturbo dello spettro autistico con la vaccinazione; complesso perché la spiegazione dello stesso coinvolge meccanismi biochimici molto articolati, che possono sfociare in encefalopatie manifeste o latenti capaci di danneggiare i neuroni.
Bias cognitivo nella relazione di causa effetto tra autismo e vaccinazione. Lo schema riportato è semplificato ponendo in diretta correlazione due eventi assolutamente indipendenti tra loro: la vaccinazione e la manifestazione dei tratti del DSA.
Se è vero che l'uomo è un essere sociale è anche vero che, tra i propri simili, è capace di creare aberrazioni distortive della realtà. E qui poco importa la capacità di recepire la Scienza. Nelle culture popolari, anche dei paesi occidentali è espressamente accettato di indebolire, sfianchettando, il sesso femminile. Per questo motivo, tra gatti neri e intrugli magici, la donna ha un posto rilevante nelle classifica delle bufale. Attenzione: non ci si riferisce ad una semplice "tradizione", quale quella di indossare un qualcosa di colorato per un evento, ma di vietare - in modo più o meno esplicito e veemente - alcuni comportamenti. Ecco perché, nelle appena menzionate culture, è pacifico ritenere ed avere semplicemente paura che le piante possano appassirsi se toccate da una donna durante i giorni del ciclo mestruale.
Costo sociale delle bufale
Sebbene sia difficile quantificare i danni, a volte critici, che derivano dalla capacità capillare di diffusione delle bufale è oggettivamente vero che, negli ultimi anni, le stesse hanno alimentato sentimenti alienanti in minoranze - si spera - della popolazione Italiana e mondiale. La causa perorata dai cosiddetti Free-Vax (termine improprio che tradisce anche una difficoltà di padronanza della lingua inglese) ha di certo contribuito al dilagare della diffidenza nei confronti della pratica vaccinale.
Certo, adesso i vaccini sono "roba dimenticata". Durante il 2018 - invece - erano il centro di gravità di tutta la discussione scientifica. Alcune pratiche, invece, sono sempre rimaste in sordina ma hanno alimentato non poche sofferenze. Teorie antiscientifiche che allontanano le cure, ipotesi strampalate su diete miracolose, integratori magici, e molto altro possono fare ancora molto male.
Tutto ciò ha un costo sociale: pagano tutti per la cattiva informazione creata da qualcuno. Alla fine, dalle bufale, non è soltanto il singolo individuo a rimetterci bensì l'intera società. Pensiamo ad esempio ad una mancata cura. L'utilizzo di un comune farmaco potrebbe risolvere molte patologie (infezioni, squilibri, stati temporanei o cronici di malessere ed altro) in breve tempo e con un costo contenuto. Affidarsi a "ciarlatani" oppure a sedicenti esperti allontana la possibilità di guarigione e, al tempo stesso, pone a serio rischio il soggetto aggravandone la progressione della malattia. I costi per il recupero, quando ciò avviene in modo non tempestivo, sono enormi sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista dell'impegno di professionisti.
Feedback
Il tuo aiuto è importante. Ti chiediamo un minuto per rispondere a questo breve sondaggio
Come valuteresti questo articolo?
Vuoi suggerirci qualcosa?