Credere nella Scienza è davvero difficile. La fiducia nei confronti delle Professioni Sanitarie diminuisce di anno in anno. Eppure l'approccio Scientifico è rimasto immutato nel corso dei decenni: ricerca, analisi e divulgazione. Se prendessimo in considerazione l'ultimo punto, cioè quello relativo all'esposizione verso il pubblico, sarebbe facile notare che sono drasticamente cambiate le dinamiche in termini di capacità e di voglia, di recepire i vari flussi di divulgazione scientifica: siamo diventati più diffidenti nei confronti della Scienza.
La spiegazione a questo blocco scientifico è da ricercare, paradossalmente, nella maggiore di capacità di divulgare informazione antiscientifiche da gruppi organizzati o da singole persone che, in buona o cattiva fede, operano perlopiù su internet. A tal proposito, è giusto ricordare che se soltanto pochi anni fa l'antiscienza era un territorio confinato al passaparola, adesso la capillarità di internet, dei social e di qualsiasi altro sistema di interscambio di informazioni ha permesso ai movimenti antiscientifici di diffondersi e di conquistare autorità ed autonomia.
Antiscienza: il business
L'antiscienza può essere un business, perché può interagire con la vita di milioni, se non miliardi di persone. Farmaci che non contengono nessun principio attivo, diete miracolose, aumento della massa muscolare e delle prestazioni in genere. Sono soltanto alcuni dei campi, a volte in modo criminale, trattati da vere e proprie organizzazioni che vendono prodotti o servizi. Per questo motivo, paradossalmente, al disinteresse scientifico, quello della divulgazione pura, si pone in contrasto l'interesse di vere e proprie categorie di business che vendono prodotti e/o dispensano, a pagamento, consigli.
Se, da un lato, è bene avere persone molto più attente e capaci di attingere da diverse fonti, è anche vero che la capacità di far penetrare elementi di informazione, indipendentemente dalla loro complessità, è più elevata rispetto a pochi anni fa. La diffidenza nasce dal fatto che le fonti tossiche appena citate sono più organizzate e riescono più facilmente a fornire contenuti al bacino di persone.
Difficoltà intrinseca degli argomenti scientifici
La Scienza è difficile. Ma non troppo.
La ragione per la quale l'antiscienza vince è semplice: La Scienza è un territorio complesso, fatto da intrecci, convenzioni e concetti di non immediata comprensione. Per questo motivo, trattare ed esporre qualsiasi argomento complesso in modo sommario, sarà sempre più appetibile da chi non ha molta voglia di seguire la diramata (e incredibilmente interessante!) rete che tesse il Metodo Scientifico. Inoltre, l'estrema semplificazione dell'Antiscienza, che innalza un limone a panacea per tutte le cure, cancro compreso, vincerà sempre su una più articolata esposizione multifattoriale delle malattie e delle cure.
Guardare avanti
La necessità di informare correttamente è cambiata negli anni. È necessario semplificare il discorso, mantenendo il rigore che si aspetta da una trattazione scientifica su qualsiasi campo. Potrebbe essere questa la strada giusta per far riprendere "credibilità" alla Scienza e al Metodo Scientifico? Sicuramente sì. Slegare i tecnicismi a favore di discorso più articolati e capaci, anche con l'ausilio di nuove creatività (grafica, infografica, video e tutorial interattivi) rappresenta certamente l'arma vincente che molti divulgatori ed editori stanno intraprendendo.
I risultati, li vedremo a breve.
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