Salute e benessere: La scelta biosostenibile

Biologico? Naturale? Sono soltanto delle sfaccettature di un complesso sistema che mira a preservare, nel presente e verso il futuro, l'ecosistema e la sua complessa diversità.

Per molti appare come una semplice moda, per altri è uno stile di vita responsabile e coraggioso. Alcuni migrano lentamente, altri in modo radicale. La vita all’insegna dell’ecosostenibilità è anche questo: scoprire un nuovo modo di pensare, valutare, riformulare e modificare il proprio comportamento.

Basta fare due calcoli. Le attuali stime di crescita mal si adattano a quel “benessere” garantito da una veloce e compatta catena di produzione. Fast-food, imballaggi, cosmetici e autoveicoli sono elementi eterogenei che, in molti casi, influenzano la nostra attuale vita, anche in modo indiretto. Anzi, l'influenza potrà essere futura quando, tra diversi anni, l’ambiente presenterà il conto sostenuto per la produzione di questi beni o servizi. La plastica ricopre praticamente tutto ciò che possiamo toccare, a volte con un fine utile – ad esempio negli alimenti – a volte con dubbia utilità: che senso ha plastificare degli oggetti a loro volta presenti in un contenitore plastificato?

La scelta ecosostenibile non è, ovviamente, una linea di pensiero capace di accomunare tutti. Alcune teorie sfiorano, se non superano, i limiti del settarismo. Altre, invece, educano in modo corretto a responsabilizzare la persona per vivere in modo più sostenibile possibile. A volte, paradossalmente, senza troppe rinunce. Per questo motivo, non è semplice delineare dei confini netti capaci di limitare gli spazi di una scelta biosostenibile.

Plastica
Una migliore gestione della plastica, specilamente per il settore alimentare, permetterebbe un sensibile abbattimento dell'impatto ambientale.

Responsabilità sociale

L’ecosostenibilità è una vera e propria responsabilità sociale. La ricerca di soluzioni ecosostenibili ha una sua concretizzazione immediata e futura. L’impiego di una catena di distribuzione più corta, ad esempio, può redistribuire sia l’economia (a vantaggio di piccole realtà) sia eliminare costosi trasporti di merce. Un esempio è la produzione di beni alimentari. Le coltivazioni a “km zero”, ad esempio, hanno il grandissimo vantaggio di garantire prodotti freschi che, a volte, sono venduti direttamente dall’agricoltore al consumatore finale. Non ci sono pedane, imballaggi, plastiche, gasolio e usura motori che possano inquinare l’ambiente e spostare l’economia, per quanto in modo legittimo, verso altre realtà. La responsabilità sociale, inoltre, costruisce un buon futuro. Ragionando in termini di “macroambiente”, la migliore gestione della distribuzione e del consumo permette di produrre meno inquinanti, meno alterazioni dei biotipi e una migliore conservazione della biodiversità.

La scelta biosostenibile non deve essere limitata alla limitazione degli inquinanti. Va estesa anche alla valorizzazione dei biotipi e della biodiversità.

La biosostenibilità, infatti, non si limita alla regolamentazione oppure al calo degli inquinanti. La scelta biosostenibile, ad esempio, è anche quella che valorizza la biodiversità locale senza, per scopi economici, introdurre o sostituire altre coltivazioni. È caso concreto dell’olio di palma: tutto sommato un olio migliore rispetto ad altri che, però, ha un impatto molto importante nella biodiversità poiché, per la produzione, intere aree sono state trasformate per adattarsi alla coltivazione delle palme da olio.

Il costo della biosostenibilità

In termini pratici, la maggior parte delle scelte che hanno una valorizzazione di biosostenibilità, presenta un costo sensibilmente superiore rispetto alle controparti “commerciali”. Questo costo deriva, spesso, dalla diversa lavorazione, oppure dall’impiego di materie prime più ricercate e/o raffinate. Incentivare il biosostenibile, almeno nel largo periodo, potrebbe comunque portare alla sensibile diminuzione dei prezzi che, in modo del tutto comprensibile, potrebbe anche derivare da politiche di defiscalizzazione operate dai vari Enti Governativi. Nella grande distribuzione, tuttavia, sono già presenti delle “isole” che propongono alimenti e prodotti generici biosostenibili.

Piccoli passi

Pensare di vivere in un mondo biosostenibile è, attualmente, una pura utopia. Tuttavia, procedere per piccoli passi, a volte di facilissima realizzazione, può garantire un migliore futuro e un altrettanto migliore presente.

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