Salute e benessere: Salute:Fare il bagno dopo aver mangiato

Quanto si deve aspettare per fare il bagno dopo aver mangiato? Un'ora, due ore oppure tre? Ma, soprattutto... si deve aspettare?

Questa affermazione, o una delle sue varianti, tormenta - ogni stagione estiva - centinaia di migliaia di bambini che, per troppa prudenza oppure per sadismo dei genitori, sono costretti ad aspettare la tanto attesa entrata in acqua cuocendo a fuoco lento sotto il severo sole estivo. C'è da dire che - per amore di verità - le varianti, in alcuni casi, sono meno cruente rispetto all'affermazione introduttiva a questo post.

Secondo alcuni genitori, infatti basa pazientare per un'ora e mezza oppure - secondo altri - è obbligatorio rispettare le tre ore ma, subito dopo mangiato, è possibile usufruire di un periodo di grazia di circa mezz'ora per fare il bagno. Il motivo? Semplice: la digestione vera e propria inizia mezz'ora dopo l'introduzione del cibo e, di conseguenza, non ci sono problemi nel farsi il bagno. Almeno in teoria.

Secondo i genitori che - casualmente - non applicano su loro stessi la regola del "niente bagno dopo mangiato", i motivi per i quali il tuffo in acqua dopo aver mangiato è sconsigliato sono due: blocco intestinale o improvvisa perdita di conoscenza. Nel primo caso, la digestione può bloccarsi con esiti catastrofici per l'organismo. Nel secondo caso, un potenziale svenimento in acqua può portare all'annegamento.

Se mangi devi entrare in acqua dopo almeno tre ore!

Fare il bagno dopo mangiato è quindi proibito? La risposta, con buona pace di milioni di genitori in preda a crisi d'ansia post-pranzo, è: sì!È possibile fare il bagno dopo aver mangiato, mettendo in pratica dei semplici accorgimenti.

Verità (poche) e miti (molti)

La digestione è un evento che - senza dubbio - impegna l'organismo. Lo stomaco e l'intestino, in particolare,  devono essere riforniti di sangue nel quale vengono tradotti i nutrienti appena assimilati in un processo noto come assorbimento dei nutrienti.

È risaputo che il sangue fluisce nell'apparato digerente in proporzione alla quantità e alla composizione del pasto. Un piccolo pasto, di semplice digestione, impegna il gastrico per un tempo minore rispetto a un pranzo abbondante e ricco in proteine e lipidi. In altre parole, il cibo tanto più è semplice da digerire tanto meno afflusso di sangue richiede. Per questo motivo, dopo un pasto abbondante ci si sente "fuori forma", poiché il sangue è dirottato verso l'apparato digerente e - per la medesima ragione - è possibile che una digestione complessa possa essere rallentata da una improvvisa variazione della temperatura corporea.

Temperatura e vasocostrizione

La regolazione della temperatura corporea è un complesso sistema di analisi della temperata esterna e interna, che avviene in modo del tutto automatico, attraverso l'interazione di specifici centri di controllo. Quando il corpo percepisce freddo attiva una risposta difensiva di vasocostrizione e di limitazione della circolazione sanguigna verso gli arti; in questo modo è garantita una sufficiente irrorazione degli organi vitali del tronco e del cervello.

La vasocostrizione è incompatibile con la digestione, poiché il sangue necessario per completare l'assorbimento dei nutrienti è - come già detto - proporzionale alla quantità e al tipo di cibo ingerito. La diminuzione di sangue è percepita con nausea, pesantezza addominale, sensazione di crampi allo stomaco e - spesso - vomito. Questi eventi sono del tutto simili a quelli provati da uno sportivo durante un allenamento intenso, oppure durante la gara; la redistribuzione del sangue a livello del muscolo può scatenerà uno o più sintomi tra quelli elencati.

Esistono molte leggende che riguardano la possibilità di entrare in acqua dopo aver mangiato. La maggior parte di esse derivano da paure infondate.


Per dare una idea di quanto debba essere drastica la variazione di temperatura per provocare forte nausea e vomito basta pensare all'assunzione di un cibo freddo, ad esempio un gelato, dopo aver mangiato. Con un solo cono è molto difficile avere problemi che - invece - appaiono se il gelato supera le due o tre porzioni!

Fare il bagno è possibile dopo aver mangiato

Questi casi - per quanto concerne il bagno - sono delimitati da variazioni brusche di temperatura che possono accadere, ad esempio, quando una persona si immerge in pochissimo tempo in acqua molto fredda. C'è da considerare che, difficilmente, nel clima caldo estivo, queste situazioni possono presentarsi ma, a titolo cautelativo, è sempre bene osservare alcuni piccoli accorgimenti per il bagno dopo un pranzo oppure un semplice spuntino.

    • Per limitare la comparsa di nausea, o di crampi addominali, basta avere l'accortezza di abituare il corpo, ad esempio bagnandosi gradualmente e immergendosi completamente dopo qualche minuto di adattamento.
    • Evitare di mangiare "abbuffandosi" di cibi ricchi di grassi o altamente proteici. Questo consiglio, ovviamente, è universalmente valido e non si limita soltanto al pranzo prima del bagno!
    • Evitare, in acqua, di sforzare l'organismo ad esempio nuotando in modo vigoroso oppure facendo immersioni prolungate. La carenza di ossigeno può provocare nausea e stordimento.
    • Avere il buonsenso di rimanere a pochi metri dalla riva e, nel caso di bambini, tenerli adeguatamente sotto una costante supervisione e con opportuni dispositivi di salvataggio.
    • Rimanere in acqua per tempi non troppo lunghi, ad esempio la sensazione di freddo è un chiaro indice che il corpo sta perdendo calore.

 

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