L'allenamento, di qualsiasi tipo esso sia, necessita di un successivo periodo - più o meno lungo - di riposo durante il quale l'organismo recupara le proprie capacità. Il sistema cardiovascolare, l'apparato respiratorio e perfino l'assetto degli ormoni possono, in questo modo riequilibrarsi per raggiungere lo stato di ottima funzionalità e permettere, in tutta sicurezza, la ripresa degli allenamenti..
Le sessioni di allenamento possono essere, idealmente, associate ad eventi di stress controllato. Ad ogni ciclo di allenamento, specialmente se effettuato ad alta intensità - ad esempio nell'allenamento preparatorio per attività sportive di tipo agonistico - i livelli di corticotropina e, di conseguenza, di cortisolo aumentano(1). L'alterazione metabolica e meccanica dei sistemi messi sotto sforzo durante le sessioni di pratica deve rientrare osservando un periodo di pausa funzionale all'allenamento sesso.
Il livello di stress è idealmente correlato all'intensità ed alla durata dell'allenamento. Il riposo permette di ristabilire la funzionalità fisiologica dell'organismo precedentemente sottoposto a stress meccanico e, in genere, biochimico.
Riposo e mantenimento
La fase di riposo permette all'atleta o al semplice appassionato di poter recuperare le energie e "riassettare" l'organismo per la successiva prestazione. In altre parole, il recupero è un evento funzionale e integrato all'allenamento stesso. Durante le pause tra gli allenamenti, ad esempio, il tessuto muscolare danneggiato (microlesionato a seguito dell'attività meccanica), ha il tempo sufficiente per rimuvere le miofibrille danneggiate e apporre nuovo tessuto muscolare. La formazione di nuovo muscolo, in altre parole, è un evento che si compie non sono durante l'allenamento ma anche nella fase di riposo.
L'intensità e la durata dello sforzo muscolare portano a danneggiamenti dei tendini e dei muscoli stessi. Attraverso le pause e il riposo, è possibile la riparazione dei danni
L'attività fisica cadenziata da un buon piano di recupero ha un ruolo attivo nella prevenzione degli infortuni. Questo perché la capacità muscolare, e anche cardiaca, che è immediatamente seguente agli allenamenti è ridotta. L'atleta che continua l'allenamento quando la condizione muscolare non è favorevole rischia ripercussioni sui muscoli, sui tendini e sulle articolazioni.
Alimentazione durante il riposo
Non esiste una linea generale che possa dettare un singolo approccio nutrizionale durante la fase di riposo. È vero che l'intake di proteine, nel dilettante, può essere sensibilmente aumentato per garantire un sufficiente introito di aminoacidi ma, è anche vero, che le esigenze nutrizionali variano in base al soggetto ed all'attività sportiva svolta. La valutazione operata da un nutrizionista è, senza dubbio, la migliore tra le strategie per coadiuvare l'allenamento ed il miglioramento anche attraverso l'alimentazione.
Bibliografia
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