Profilassi - epidemiologia

Il termine profilassi deriva dal greco prophylaxys, e significa prevenire. La profillassi è, in altre parole, l'insieme delle operazioni il cui fine è quello di prevenire la diffusione di una malattia nei soggetti non esposti al rischio. La profilassi fa diminuire la prevalenza  ma non non l'incidenza, perché, quest'ultima, rappresenta un tasso calcolato nel periodo nel quale sono già presenti dei malati. Una buona profilassi può portare all'eradicazione della malattia in tempi più o meno variabili.

La profilassi può essere compita direttamente sul soggetto, oppure sull'ambiente che lo circonda. Ad esempio, per prevenire la Malattia di Lyme si usa una profilassi ambientale giacché questa patologia si manifesta a seguito del morso da zecca. L'utilizzo di opportune sostanze chimiche e e la cura degli animali - che rappresentano i vettori delle appena menzionate zecche - è un esempio di profilassi ambientale. La profilassi personale, sempre in considerazione del morso da zecca, prevede l'utilizzo di abbigliamento consono al potenziale rischio, ad esempio con scarpe chiuse e pantaloni lunghi.

Vaccini e profilassi

Il vaccino è un esempio di profilassi poiché porta alla formazione di una immunità nei confronti di un potenziale patogeno. Il vaccino antinfluenzale, ad esempio, è somministrato a una fascia di popolazione sensibile all'influenza per scopo preventivo. In questo modo si attiva la cosiddetta immunoprofilassi.

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