Il termine bezoario indica una formazione non digeribile all'interno dell'apparato digerente, specialmente nello stomaco e nell'intestino tenue. I bezoari possono formarsi accidentalmente, ad esempio introducendo dei cibi "contaminati" da corpi estranei, oppure possono essere il risultato di eventi volontari. Nella tricofagia, ad esempio si forma un ammasso di capelli chiamato tricobezoario, insolubile e impossibile da digerire.
I ruminanti, invece possono presentare, nelle loro vie digerenti dei bezoari formati da fibre vegetali non digerite, in questo caso l'ammasso prende il nome di fitobezoario.
Trattamento
I piccoli bezoari sono, normalmente, esplusi attraverso le feci poiché non sono occludenti del lume intestinale. I grandi bezoari, invece, si comportano come dei "coaguli" e impediscono il normale scorrimento delle feci o, comunque, del materiale alimentare. Nei casi limite, l'intervento è di natura chirurgica e ha lo scopo di liberare la cavità intestinale dal bezoario. La principale via per liberare l'intestino dai bezoari è l'asportazione chirurgica degli stessi.
Gli animali sono soliti leccarsi a fine di pulizia; il pelo, in queste occasioni, può essere ingerito e accumulandosi nell'intestino forma il bezoario.
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