La depressione è un disturbo comportamentale che riguarda l'umore, la percezione di sé, il rapporto con gli altri e - in genere - con l'esterno. Esistono differenti livelli di depressione, caratteristici di modifiche del comportamento in rapporto alla quantificazione temporale della progressione del disturbo. Piccole variazioni dell'umore che durano uno o pochi giorni non permettono di definire, con certezza, un individuo come depresso, poiché - anche se meritevoli di valutazione - alcune oscillazioni dell'umore possono essere "fisiologicamente" compatibili con la vita e le variazioni dell'individuo. In questo caso si parla di episodio depressivo minore, che è caratterizzato dall'insorgenza dei sintomi depressivi per intervalli temporali di pochi giorni.
La depressione clinica tende a definirsi tale quando un individuo presenta variazioni dell'umore per periodi superiori alle due settimane; questo dato, tuttavia, deve essere indicativamente utilizzato poiché è comune, negli episodi depressivi, un passaggio da uno stato normale a uno subclinico, che spesso può prolungarsi per molto tempo. La depressione che continua per un arco di tempo superiore alle due settimane prende il nome di episodio depressivo maggiore.
Classificazione della depressione
La classificazione delle varie depressioni può essere di grande aiuto sia per la comprensione dei processi depressivi, ad esempio quelli legati all'umore o all'insorgenza delle psicosi, sia per quanto concerne l'approccio risolutivo, sia esso psicologico che farmacologico.
Disturbo pre-depressivo, o comunque di lieve intensità rispetto all'episodio depressivo maggiore. L'individuo che soffre di disturbo distimico non ha una completa e funzionale vita sociale, e può soffrire di mancanza di autostima, e ipotono umorale.
L'episodio depressivo maggiore è il tipo di depressione più grave dal punto di vista sintomatologico e, qualora si prolungasse per molto tempo, può essere di difficile risoluzione.
Nel disturbo bipolare, l'individuo alterna momenti di ipertono umorale, con euforia, iperattività e sensi di grandezza, con momenti di umore normale che precedono stati di stanchezza, di disistima e di arrendevolezza.
Distimia
La distimia è un disturbo dell'umore che ha la caratteristica di apparire come costante nel tempo. Chi soffre di distimia presenta i sintomi tipici della depressione ma in forma attenuata. La distimia, in altre parole, rappresenta un disturbo meno grave della depressione vera e propria e permette, all'individuo che ne soffre, di condurre una vita alterata ma qualitativamente accettabile.
I sintomi della distimia sono differenti. La maggior parte di essi e riguardano l'umore, la voglia di fare e la capacità di socializzare.
Episodio depressivo maggiore
Una prima classificazione può essere basata sul tempo relativo alla variazione dell'umore. Gli episodi depressivi maggiori, si definiscono tali quando si protraggono oltre le due settimane; la depressione minore, invece, è confinata nell'arco di pochissimi giorni.
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Disturbo bipolare
Il disturbo bipolare è un disturbo comportamentale molto complesso, che riguarda l'umore e la capacità di relazionarsi con l'ambiente esterno. Chi soffre di disturbo bipolare alterna momenti di "normalità" a momenti con un evidente ipertono umorale, che si traduce in voglia di fare e di iniziare progetti, di cercare nuove amicizie o di "cambiare vita", a momenti di depressione, di insicurezza e di scoraggiamento.
Sintomi depressivi
I sintomi depressivi riguardano il comportamento interpersonale, l'appetito e - in generale - la stima e la percezione di sé. Secondo le recenti linee guida, un individuo si definisce depresso se manifesta almeno cinque degli stati sotto riportati.
Sintomi depressivi
Alimentazione |
Variazione dell'appetito;
Variazione del peso corporeo;
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Perdita totale o parziale dell'appetito che si riflette in variazioni del peso corporeo. Tendenza a sottovalutare l'importanza della nutrizione. |
Umore |
Aumento dei sensi di colpa;
Perdita di interesse per alcune, comuni, attività.
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Variazioni più o meno repentine dell'umore, che tende a portare l'individuo in uno stato cupo. Perdita della capacità di farsi piacere alcune attività, carenza più o meno accentuata dell'igiene personale.
I pazienti che manifestano tendenze al suicidio sono, ovviamente, da valutare immediatamente.
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Stato psicofisico |
Sensazione di fatica e spossatezza;
Variazione del numero di ore dedicate al sonno;
Sensazione di fatica;
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Variazioni dello stato psicomotorio e della percezione della fatica. Variazioni del sonno, tendenza alla letargia o all'insonnia. |
Stato psicocognitivo |
Riduzione degli interessi e dei rapporti interpersonali;
Riduzione della capacità di apprendere, elaborare e concentrarsi;
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Alterazioni profonde dei rapporti interpersonali e della cura di sé. Disagi nell'apprendimento e nella concentrazione. |
Ciascuno dei sintomi proposti nella tabella può apparire più o meno grave, la valutazione del livello depressivo presuppone un questionario con delle domande a risposta chiusa; nell'indagine si chiede al soggetto di valutare, per ciascun sintomo, un livello di valutazione da 1 (assente) a 5 (presente).
Vale la pena ricordare che alcuni sintomi, specialmente quelli legati allo stato psicofisico, possono degenerare in stati di alterazione della percezione, deliri e tendenze maniacali. In questo caso, il supporto psichiatrico è di fondamentale importanza.
Distribuzione
Il calcolo della distribuzione degli episodi depressivi non è agevole poiché, talvolta, i pazienti non ritengono di necessitare di aiuto medico oppure alcuni casi vagliati non sono catalogati come depressione. Per questo motivo la stima degli episodi depressivi è difettiva. Gli individui affetti da depressione sono, mediamente, pari al 10-20% della popolazione. Questo dato comprende sia gli episodi manifestamente clinici sia quelli subclinici.
Per quanto riguarda la distribuzione per età, i sintomi depressivi si concentrano - generalmente - nella fascia di età che passa dai 30 ai 50 anni; alcuni casi, sono, tuttavia individuabili perfino nell'adolescenza o nella terza età.
Cause della depressione
Le cause che portano agli episodi depressivi sono molteplici e possono riguardare differenti aspetti della vita sociale, sentimentale ed emotiva. La depressione è la conseguenza di almeno un evento traumatico, ad esempio la perdita di una persona, la fine di una relazione sentimentale o una violenza subita. La depressione è preceduta da un periodo latente, nel quale il soggetto può manifestare minime variazioni dell'umore o della sua socialità.
Depressione adolescenziale
La depressione adolescenziale è un fenomeno molto diffuso, a volte con tratti "imitativi". L'adolescente si trova ad affrontare un complesso percorso formativo, sia per quanto concerne l'apprendimento, sia per quanto riguarda la sfere personale, sentimentale e sessuale. Durante la fase adolescenziale si possono percepire piccoli sbalzi d'umore, del tutto fisiologici e legati a specifici avvenimenti. Tuttavia, quando l'individuo manifesta i sintomi tipici dell'episodio depressivo maggiore, è buona norma il supporto di uno specialista.
Depressione senile
Un tipo, importante, di depressione riguarda i soggetti nella cosiddetta terza età. La depressione senile, in questi casi, può essere molto ostica sia da individuare sia da curare. Innanzitutto, il soggetto anziano può non avere un accesso diretto con il personale qualificato e il medico di base può non riscontrare direttamente un episodio depressivo, ad esempio associandolo a una normale "degenerazione" senile.
Depressione secondaria
La depressione secondaria è tale quando deriva, direttamente, da una patologia che, generalmente, è invalidante. Nell'anziano, l'organismo è più soggetto a problemi di natura patologica che possono portare a stati depressivi più o meno evidenti. Un soggetto anziano colpito da infarto, ad esempio può cadere in uno stato depressivo ti tipo secondario sia per le - eventuali - conseguenze dell'episodio, sia per la paura che esso possa manifestarsi nuovamente. Il trattamento della depressione secondaria, è molto importante e la prevenzione dovrebbe far parte del quadro immediatamente successivo all'evento.
Cura della depressione
Le analisi e le prospettive condotte per comprendere come curare la depressione hanno impegnato psicologi, psichiatri, medici e biologi per diversi decenni. Nella maggior parte degli studi è emerso chiaramente che la depressione si cura attraverso percorsi specifici e collaborazioni tra più figure. Il medico di base, lo psicologo e, nei casi più avanzati, lo psichiatra sono figure che devono comprendere lo stato psicofisico del paziente e intervenire, immediatamente, nel modo più efficace possibile. È importante comprendere che il primo passo per la diagnosi di depressione, spesso, non è agevole perché il paziente stesso può mascherare i sintomi o tutti gli indizi che possano condurre il professionista alla diagnosi di depressione.
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