Glicogeno - biochimica

Tavola dei contenuti: Glicogeno epatico - Glicogeno muscolare

Il glicogeno è un carboidrato formato da circa 10.000.000 monomeri di glucosio; è uno tra i più complessi omopolimeri glucidici. I legami sono di tipo α(1→4)  e, nei punti di ramificazione i legami sono di tipo α(1→6). Dal punto di vista della struttura, il glicogeno, è molto simile all'amido; tuttavia, le differenze sono sia di tipo strutturale, giacché l'amido è un omopolimero lineare (amilosio) o moderatamente ramificato (amilopectina), sia biologiche.

Glicogeno
Struttura del glicogeno.

Il glicogeno ha una funzione metabolica di riserva, infatti può essere visto come un "contenitore" di monomeri di glucosio pronti per essere instradato nella glicolisi qualora servisse energia alla cellula.

Anche nei funghi, il glicogeno, assume un ruolo di riserva mentre è scarsamente presente nei batteri.

Metabolismo del glicogeno
Metabolismo del glicogeno: glicogenosintesi e glicogenolisi

La via metabolica che porta alla degradazione del glicogeno in singoli monomeri di glucosio prende il nome di glicogenolisi, viceversa la biosintesi di glicogeno avviene nella glicogenosintesi.

Sedi di accumulo del glicogeno
Il glicogeno è accumulato nel fegato, nel muscolo e solo parzialmente nel rene.

Glicogeno epatico

Il glicogeno epatico è molto ramificato, e presenta catene più lunghe rispetto al glicogeno muscolare. Il fegato, pur essendo un organo molto importante, non richiede molta energia. Per questo motivo, una volta operata la glicogenolisi, le molecole di glucosio possono essere immesse nel sangue e raggiungere gli altri tessuti. Il fegato, sotto questo punto di vista, rappresenta l'organo di eccelenza per la conservazione di materiale energetico.

Glicogeno muscolare

Il glicogeno muscolare è utilizzato a fini energetici durante l'attività di contrazione; nel muscolo è, infatti, conservato un quantitativo di glicogeno pari a 2/3 del totale. Il glicogeno muscolare è conservato in catene molto ramificate ma, allo stesso tempo, più corte. È probabile che questa caratteristica abbia un ruolo funzionale, giacché la presenza di fibre più corte può garantire una maggiore capacità di attacco da parte degli enzimi della glicogenolisi.

Il glucosio monomerico estratto dal glicogeno è consumato all'interno della cellula muscolare e, in altre parole, non è riversato nel torrente sanguigno.

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