I parassiti metazoi rappresentano un gruppo molto vasto di organismi pluricellulari che possono instaurare con un ospite, ad esempio l'uomo, un rapporto di tipo parassitario provocandone patologie più o meno gravi e, in alcuni casi, perfino la morte. Il comportamento dei parassiti è molto eterogeneo, specialmente per quanto riguarda la preferenza d'ospite. I parassiti obbligati, ad esempio, necessitano di un ospite dal quale reperire le risorse trofiche e, senza di esso, non sarebbero capaci né di vivere né di riprodursi. I parassiti occasionali, sono rappresentati dagli organismi che, normalmente, possiedono un ospite di elezione ma, in alcuni casi, possono anche sfruttare altri organismi.
Il parametro obbligo/occasionalità, inoltre, tiene conto anche del particolare ciclo vitale dei parassiti metazoi. La maggior parte di essi, infatti, alterna fasi vitali diverse che coinvolgono ospiti altrettanto diversi. I parassiti che sia morfologicamente sia metabolicamente alternano fasi vitali differenti sono definiti eteroxeni. Un individuo, per questa ragione, può essere l'ospite finale di un parassita oppure un ospite intermedio.
Quest'ultimi, in particolare, hanno una maggiore possibilità di interscambio diventando in questo modo ospiti occasionali.
Azione patogena dei parassiti
I parassiti possono condurre un danno biologico all'ospite attraverso tre meccanismi:
- Sottrazione delle risorse trofiche, ad esempio vitamine o, in generale, sangue.
- Espressione della risposta immunitaria, attivata da specifici antigeni presenti nel parassita.
- Danno da tossine.
Alcuni parassiti, per periodi più o meno lunghi, stazionano stabilmente in alcuni distretti dell'ospite e, da esso, ricavano i nutrienti necessari per la loro sopravvivenza. Il sangue sottratto può determinare, nell'ospite, una carenza di particolari elementi, ad esempio i globuli rossi, le vitamine e perfino i micronutrenti. La presenza di un nutrito gruppo di parassiti metazoi può, in questo modo, rappresentare un punto sfavorevole per il metabolismo dell'ospite che potrebbe soffrire dalla carenza degli elementi utilizzati e "sequestrati" dal parassita.
Prevenzione
La prevenzione rappresenta la prima barriera per contenere ed evitare le infestazioni da parassiti. In linea generale, le norme basilari di igiene personale uniti a capillari interventi esterni, normalmente a carico della società, diminuiscono drasticamente la capacità dei parassiti di sopravvivere.
La pulizia e l'igiene personale rappresentano una tra le principali azioni che permettono di diminuire, anche in modo sensibile, la possibilità di infestazione.
L'impegno della società è altrettanto importante. La bonifica degli spazi nei quali i cosiddetti vettori dei parassiti, ad esempio i roditori, e la contestuale gestione dei rifiuti e delle fonti trofiche per gli stessi vettori assume un ruolo significativo nella profilassi delle infestazioni.
Terapia
La terapia utilizzata per limitare e debellare le infestazione da parassiti è esclusivamente farmacologica. I principi attivi utilizzati per la terapia interferiscono, in diversi punti, sul metabolismo dell'organismo, specialmente attraverso l'alterazione della conduzione dell'impulso nervoso.
Le molecole ad azione farmacologica principalmente utilizzate sono le seguenti:
- Piperazine, paralizza l'organismo mediante la depolarizzazione delle cellule muscolari.
- Ivermectina, paralizza l'organismo mediante l'iperpolarizzazione della membrana.
- Bendazoli, alterano il metabolismo catabolico endocellulare.
- Derivati fenolici, bloccano la respirazione cellulare attraverso il disaccoppiamento della fosforilazione ossidativa che avviene nel mitocondrio.
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