La sindrome falloidea è un tipo di intossicazione da funghi causata dall'ingestione, anche modica, di funghi del genera Amanita che, all'interno del corpo fruttifero, contengono potenti tossine capaci di interferire con la traduzione o sintesi proteica operata al livello dell'epatocita (la cellula funzionale del fegato), di fatto inattivando l'organo nel giro di pochi giorni e portando a gravi menomazioni del paziente o, nei casi più severi, alla morte.
La sindrome falloidea è causata da un gruppo di tossine chiamate amatossine presenti in concentrazioni variabili nei differenti generi e specie.
Sintomi
La sindrome falloidea è, idealmente, divisa in quattro segmenti temporali. Fa parte delle cosiddette sindromi a lunga latenza, con un tempo di sviluppo dei primi sintomi superiori a sei ore e, per questa ragione, l'avanzamento della sintomatologia può progredire anche per diversi giorni.
- Fase di latenza. Le amatossine impiegano molto tempo prima di iniziare la loro azione a livello dell'epatocita. La fase di latenza può durare diverse ore.
- Fase gastrointestinale. I sintomi tipici di questa fase sono rappresentati dal vomito, dalla diarrea e da sintomi gastrointestinali più o meno spossanti.
- Fase epatica. In questa fase, le tossine iniziano a distruggere le cellule del fegato. L'analisi delle transaminasi mostra un aumento importante della concentrazione degli enzimi epatici.
- Fase terminale. Coincide con l'insufficienza epatica, caratterizzata da una estesa necrosi dell'organo che è irreversibilmente compromesso.
Esito della sindrome falloidea
L'intossicazione da Amanite assume spesso esito sfavorevole, portando alla grave insufficienza epatica, oppure alla morte del paziente.
Trattamento
Al momento, non esiste nessuna cura specifica per il trattamento dell'avvelenamento da Amanite. L'unico atto possibile per salvaguardare la vita del paziente è quello del trapianto di fegato.
Salute e benessere
Salute dell'apparato respiratorio:
Allergie.
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