L'anestesia è uno stato di incoscienza e di rilassamento muscolare indotto mediante farmaci. Differisce dal coma farmacologico per il fatto che l'anestesia è, generalmente, reversibile in poco tempo e opera una azione più lieve. L'anestesia, inoltre, può essere locale ed agire soltanto in piccole porzioni del corpo.
Anestesia locale
L'anestesia locale è così definita poiché agisce su una piccola parte dell'organismo. Questa tecnica è spesso utilizzata per piccoli interventi, ad esempio di tipo odontoiatrico, e utilizza dei farmaci non invasivi che cessano l'attività in poche ore. L'anestesia tronculare è un esempio di tecnica utilizzata in ambito dentistico che prevede l'immissione dell'anestetico nelle vicinanze di un tronco nervoso.
Anestetici locali
Nel grande gruppo degli anestetici locali si trovano i principi attivi utilizzati nell'anestesia locale. La loro azione si concentra nella modifica della trasmissione dell'impulso nervoso in quanto bloccano le comunicazioni tra nervi. Alcuni esempi di anestetici locali sono dati dalla lidocaina, che è presente in pomate dall'utilizzo topico, dalla novocaina e dalla articaina.
Anestesia totale
L'anestesia totale è così definita poiché coinvolge tutto i sistemi periferici e il sistema nervoso centrale. Può essere indotta mediante iniezioni od inalazioni in base ai casi.
L'anestesia totale è d'obbligo nei casi di interventi chirurgici in quanto per la riuscita dell'operazione il paziente deve essere immobile e non deve percepire dolore. L'anestesia totale viene effettuata in sala operatoria circa mezz'ora prima dell'intervento, sotto la supervisione dello specialista e di uno staff di aiuto. La perdita di coscienza è quasi immediata dalla prima somministrazione del farmaco.
Risveglio dall'anestesia totale
L'anestesia totale coinvolge numerosi sistemi organici; per questo motivo il risveglio dall'anestesia totale può comportare alcune complicazioni tra cui la nausea, le vertigini, il mal di testa o il delirio. Tutti questi episodi sono, generalmente, di normale decorso e vengono smaltiti in poche ore.
Anestesia per soggetti allergici
In alcuni pazienti può esistere una reazione allergica nei confronti del principio attivo dell'anestetico. In questo caso è opportuno, ad esempio durante l'anamnesi, riferire al medico di precedenti esperienze che si sono risolte in attacchi allergici con l'anestetico. Nel corso dell'anamnesi, inoltre, è opportuno riferire se ci sono stati precedenti anestesie concluse con buon fine; in questo modo l'anestesista potrà avere maggiori elementi per mettere in sicurezza il processo.
La percentuale di persone allergiche all'anestesia è molto esigua, tuttavia, data la delicatezza dell'intervento anestetico, è sempre opportuno prendere le opportune precauzioni pianificando, con cura, l'iter medico con lo specialista.
Feedback
Il tuo aiuto è importante. Ti chiediamo un minuto per rispondere a questo breve sondaggio
Come valuteresti questo articolo?
Vuoi suggerirci qualcosa?