Salute e benessere: Coma farmacologico

Il coma farmacologico o coma indotto è uno stato indotto per via farmacologica, quindi volontario, che determina una  riduzione delle capacità cognitive e sensoriali del paziente. Durante il coma farmacologico, pertanto, l'individuo non percepisce dolore o qualsiasi altro stimolo esterno. I motivi per i quali si induce il coma farmacologico sono diversi e riguardano la necessità di sedare il paziente o di prepararlo a qualsiasi intervento chirurgico.

La caratteristica del coma farmacologico è che è un processo reversibile. In altre parole, le azioni che portano allo stato di riduzione delle capacità possono essere annullate permettendo al paziente, ove fosse possibile, di riprendere lo stato di coscienza e percezione. Nei casi nei quali il paziente ha subito gravi danni, ad esempio a causa di una malattia o di un incidente, è necessario - durante lo stato di coma - valutare e operare sulle condizioni mediche del soggetto.

Esigenze operative

Il coma farmacologico ha uno scopo preciso: quello di preservare il sistema nervoso centrale da uno stato, temporaneo o persistente, che potrebbe arrecare un danno. I neuroni che formano il sistema nervoso centrale, una volta danneggiati, non sono più in grado di ripararsi o di essere agevolmente sostituiti. Per questo motivo è necessario che qualsiasi condizione che possa danneggiare il cervello sia contenuta in brevissimo tempo. Inoltre, è necessario che il coma sia mantenuto fino a quando la condizione iniziale che lo ha richiesto non sia risolta o, comunque, sia meno grave per la sopravvivenza del sistema nervoso centrale.

La ragione per la quale si induce il coma farmacologico è di carattere biochimico. Il cervello ha una metabolismo molto veloce in termini di consumo di ossigeno e di glucosio. Uno stato di sofferenza che porta al mancato rifornimento delle due molecole può danneggiare irreversibilmente i neuroni in pochissimo tempo. Rallentando l'attività del cervello, attraverso la sedazione farmacologica, se ne riduce drasticamente la richiesta d'ossigeno e di glucosio.

Paziente in degenza ospedalizzato
Il coma indotto è un evento esclusivamente operato in ambito di ospedalizzazione. Le richieste tecniche e professionali sono altissime e, per questa ragione, possono essere soddisfate esclusivamente da personale altamente specializzato.

Assistenza e monitoraggio

Durante la fase iniziale di coma indotto è necessario valutare attentamente le condizioni del paziente per modulare eventuali eccessi o carenze dei farmaci. Inoltre, in questo periodo è possibile stabilire eventuali reazioni fisiologiche ai farmaci e impedire che possano accadere eventi critici relativi alla somministrazione dei sedativi.

Differenze tra coma farmacologico e coma patologico

Il coma patologico, o semplicemente coma, differisce dal coma farmacologico poiché esso è uno stato comatoso indotto involontariamente. La maggior parte degli episodi di coma subentra a causa di una malattia che colpisce il cervello, i polmoni, i reni, il cuore o il fegato e - di norma - rappresenta la parte terminale della vita del paziente. In altri casi, invece, il coma deriva da un evento traumatico quale un incidente.

Un altro punto che distingue il coma patologico da quello indotto è che il primo può anche non evolvere in risveglio in tempi noti. Nel coma indotto, invece, basta interrompere la sedazione e aspettare il risveglio del paziente.

Farmaci utilizzati

I farmaci utilizzati per indurre il coma artificiale appartengono alla classe dei barbiturici, degli ipnotici e - globalmente - dei sedativi. La via di accesso preferita è tramite vena, poiché in questo modo raggiungono velocemente le cellule del sistema nervoso centrale.

Sogni, incubi e percezioni

Alcuni pazienti riportano che, durante il periodo di sedazione profonda, hanno chiaramente sognato. In alcuni casi i sogni si sono trasformati in incubi. È probabile che questo tipo di esperienza derivi dal tentativo dei nuclei profondi del cervello di elaborare stimoli esterni o stimoli sensoriali. Altre ipotesi suggeriscono che il cervello sedato resta comunque, anche se parzialmente, capace di elaborare i sogni.

Risveglio dal coma indotto

Il risveglio dal coma farmacologico avviene secondo protocolli medici ben definiti. In particolare, è necessario che il dosaggio dei farmaci sia gradualmente sospeso. In alcuni casi è necessario somministrare altri farmaci che possano coadiuvare il risveglio. In qualsiasi caso, la fase di risveglio è molto delicata poiché potrebbe essere un effetto blando dei farmaci residui che può portare a scompensi nella percezione della coscienza e del dolore. Per questa ragione è comune osservare episodi di delirio immediatamente dopo il risveglio dal coma e, in genere, intorpidimento delle funzioni cognitive, fisiologiche e spaziali.

Riabilitazione

In alcuni casi è necessario trattenere il paziente in stato comatoso per molto tempo, a volte anche mesi. Durante la degenza è possibile che il paziente possa sviluppare alterazioni cutanee da contatto, conosciute come piaghe da decubito oppure possano degradarsi i muscoli e i tendini. In questi casi è opportuno lavorare in modo da garantire la perfetta salute anche per gli effetti duraturi del coma indotto. La cura delle piaghe e la fisioterapia rappresentano due tra le necessità più frequenti per la riabilitazione del paziente.

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