Il monossido di carbonio, a temperatura ambientale, è un gas incolore ed inodore e, per questo motivo, non è facilmente rilevabile se non con strumenti adatti. È uno scarto della combustione di molecole con struttura carboniosa, ad esempio il legno o la plastica ed è un gas estremamente tossico per l'uomo poiché si lega all'emoglobina impedendo il trasporto dell'ossigeno.
Basta una minima concentrazione del gas per inibire la capacità di trasporto dell'ossigeno e, di conseguenza, arrecare un danno all'intero organismo che inizia a soffrire di ipossia e successivamente di anossia, due situazioni nelle quali - rispettivamente - la presenza di ossigeno è minima oppure assente.
Monossido di carbonio ed emoglobina
Il monossido di carbonio ha una elevata affinità nei confronti della molecola dell'emoglobina. Per questo motivo, una volta legatosi ad essa forma un legame chimico molto forte e, di fatto, satura la possibilità di trasporto dell'ossigeno. Bastano piccole quantità di monossido di carbonio presenti nell'aria per saturare un numero sufficiente di molecole di emoglobina tali da far diminuire la pressione parziale dell'ossigeno e bloccare l'attività della respirazione cellulare.
In casi gravi, quando l'emoglobina disponibile è presente in concentrazione drasticamente bassa, l'organismo va in stato di shock e, successivamente, si assiste alla morte del soggetto.
Sintomi
L'avvelenamento da monossido di carbonio è definito come avvelenamento da "killer silenzioso", poiché i sintomi non sono immediatamente avvertiti dal soggetto. Ad esempio, l'intorpidimento risulta essere progressivo e non valutatabile dal soggetto che perde progressivamente conoscenza. In linea generale, quando la concentrazione di monossido di carbonio è bassa (<50ppm, o 50 parti per milione), il soggetto accusa:
- Stordimento.
- Torpore.
- Afasia.
- Incapacità di coordinazione muscolare.
Danni permanenti
In base al tempo di esposizione, e alla concentrazione del gas, i danni permanenti che derivano dalla presenza di monossido di carbonio atmosferico possono essere molto gravi. In particolare, l'ipossia che deriva dall'esposizione, può danneggiare in modo irreversibile il sistema nervoso che è strettamente dipendente dall'apporto costante di ossigeno. La gravità dei danni aumenta anche in base ad altri fattori, tra i quali figurano il globale stato di salute, e l'età del soggetto.
Trattamento
Il trattamento di ricovero dall'intossicazione da monossido di carbonio è esclusivamente di tipo ospedaliero. Il paziente deve essere trasportato con la massima urgenza presso la più vicina struttura ospedaliera.
Fonti di monossido di carbonio
Le fonti di monossido di carbonio possono essere molte. Tuttavia, la maggior parte delle intossicazioni - anche quelle letali - avviene per esposizione diretta al monossido di carbonio che deriva dalla combustione di legna in stufe oppure dalla combustione residua delle braci, in locali non sufficientemente ventilati o chiusi. La scarsa o assente manutenzione delle stufe può contribuire all'insufficiente combustione dei diversi combustibili e alla seguente formazione di monossido di carbonio.
È assolutamente sconsigliato, per queste ragioni, utilizzare sistemi di riscaldamento a legna senza prima aver verificato il corretto funzionamento del mezzo di combustione, ad esempio il caminetto. Per lo stesso motivo, è sempre opportuno far verificare gli impianti di riscaldamento, con qualsiasi tipo di alimentazione, per assicurarsi che l'efficienza sia preservata, ad esempio a livello del catalizzatore, oppure che non vi siano possibilità di fuga di gas oppure di immissione nei locali di stazionamento di persone.
Sigaretta
Il fumo di sigaretta è una fonte di monossido di carbonio. L'azione "rilassante" della sigaretta deriva dal passaggio nel torrente sanguigno della nicotina, un alcaloide molto attivo, e di altre molecole, tra le quali il monossido di carbonio.
Rilevatore di monossido di carbonio
Un rilevatore di monossido di carbonio è un semplice strumento, dal costo contenuto, che attraverso uno speciale sensore, è capace di percepire piccolissime concentrazioni del gas e, una volta superato un livello soglia, circa 40ppm, può automaticamente avvisare gli occupanti dello stabile attraverso l'attivazione dell'allarme oppure, nei modelli più sofisticati, interrompere il flusso di alimentazione della fonte di calore.
Salute e benessere
Salute dell'apparato respiratorio:
Allergie.
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