L'alcol introdotto attraverso l'alimentazione è assorbito a livello dell'intestino attraverso un meccanismo di diffusione passiva ed è quasi del tutto metabolizzato nel fegato, attraverso il lavoro compiuto dagli epatociti. Per questo motivo, l'assunzione frequente di alcol, e in quantitativi fuori dalla capacità ritenuta sicura di metabolizzare l'alcol, rappresenta il fattore principale di danneggiamento del fegato che, a seguito della sofferenza tissutale lieve può evolvere in patologie ben più gravi.
Il fegato el l'alcol sono intimamemnte legati tra loro.
In alcuni casi, il danneggiamento del fegato non avviene soltanto negli episodi conclamati di alcolismo, nei quali l'individuo è dipendente dal consumo di alcol, ma può avvenire anche a seguito di assunzioni altrimenti considerate moderate. Questi episodi avvengono poiché il fegato può essere predisposto, ad esempio a seguito di una passata patologia oppure per fattori generici.
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In linea generale, nonostante l'alcol sia universalmente considerato un alimento ricreativo, con importanza talvolta sociale, è sempre bene moderare l'assunzione sia per salvaguardare il fegato, sia per evitare periodi anche brevi di incapacità di prendere decisioni.
La chimica dell'alcol
L'alcol comunemente contenuto nei liquori e nelle bevande alcoliche è, dal punto di vista chimico, una molecola molto semplice poiché è formata da due atomi di carbonio, sei di idrogeno e uno di ossigeno. Il nome chimico, secondo la nomenclatura scientifica, dell'alcol è etanolo o alcol etilico e, come tutti gli alcoli, è caratterizzato dall'avere un gruppo ossidrile (-OH) legato al carbonio.
La presenza dell'ossidrile, rende l'alcol una molecola debolmente polare, poiché presenta una distribuzione delle cariche (che generano la polarità di una molecola) di tipo asimmetrico. La parziale polarità rende l'alcol solubile in acqua proprio grazie al gruppo ossidrile "in testa".
Il danno epatico indotto dall'alcol
L'abuso di alcol porta alla genesi di un danno del fegato attraverso due meccanismi, uno diretto e l'altro indiretto. Nel meccanismo diretto, la molecola interferisce con le normali funzioni cellulari, ad esempio alterando il funzionamento dei mitocondri e favorendo la sintesi di forme tossiche dell'ossigeno. Nel meccanismo indiretto, invece, l'alcol è convertito - in una serie di percorsi metabolici - in acidi grassi, aminoacidi, corpi chetonici e steroidi. L'accumul di grasso, in larga misura determina un malfunzionamento del fegato attraverso la progressione della steatosi epetica, che rappresenta una patologia nella quale il feagato risulta essere infiltrato da una più o meno spessa trama di grasso. La steatosi non è una malattia molto grave ma è un campanello d'allarme da non sottovalutare.
Inoltre, il metabolismo dell'etanolo porta alla formazione di una molecola cancerogena che, sebbene sia immediatamente processata e neutralizzata dall'organismo, in casi di stress può accumularsi in preoccupanti concentrazioni. La molecola tossica è l'acetaldeide.
L'alcol ha un ruolo attivo nella promozione delle infiammazioni del fegato, o epatite poiché il suo abuso provoca delle importanti reazione di infiammazione e, al tempo stesso, uno squilibrio del sistema immunitario.
Moderazione
Sebbene sia un consiglio "abusato", è bene ricordare che l'alcol non è una molecola da eliminare, ma semplicemente da controllare e limitare. L'eccesso alcolico, oltre a stati confusionari, può portare alla genesi di molte, e importanti, patologie.
Salute e benessere
Salute dell'apparato respiratorio:
Allergie.
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