Il tumore è una patologia conosciuta con i termini cancro o neoplasia. Rappresenta un evento patologico molto importante e articolato, anche perché può coinvolgere virtualmente qualsiasi parte dell'organismo e colpisce, con le opportune valutazioni statistiche in base al tipo di tumore, indistintamente individui giovani o adulti, maschi o femmine.
La definizione clinica di tumore è la seguente: crescita incontrollata di cellule che si dividono ignorando gli stimoli fisiologici di divisione e perdendo la propria specializzazione cellulare. La crescita cellulare dell'intero organismo è sotto lo stretto controllo di fattori ormonali, biochimici e fisiologici e l'"armonia" con il quale il corpo umano si presenta è data dalla combinazione, e dalla recezione, delle singole cellule in risposta a questi stimoli. Le cellule neoplastiche perdono la capacità di recepire gli stimoli esterni di "controllo sulla divisione" e, per questo motivo, tendono a propagarsi in modo incontrollato.
La proliferazione cellulare è finimente regolata da numerosi sistemi che controllano la capacità delle singole cellule di dividersi in altre cellule. Nelle cellule normali i sistemi di blocco sono rappresentati da segnali chimici che bloccano la duplicazione cellulare. Nelle cellule tumorali la capacità dei sistemi di blocco è fortemente compromessa e, per questa ragione, le cellule si dividono in modo incontrollate.
Cause del tumore
Le neoplasie rappresentano eventi estremamente eterogenei che, pertanto, non possono essere classificate secondo uno schema semplice. Differenti tipi di tumore hanno numerose origini anche se, negli anni, la ricerca ha chiarito che tutte le neoplasie si formino a seguito di meccanismi genetici, quali ad esempio alternazioni del DNA o esposizione a sostanze chimiche con accertata potenza cancerogena. Anche lo stile di vita, ossia una dieta non equilibrata, sembra essere un fattore negativo che, di conseguenza, aumenta il rischio di poter avere una forma di cancro.
La causa di ogni tumore è genetica ma, dal punto di vista della previsione, è bene ricordare che le nozioni possono essere di natura speculativa poiché, allo stadio attuale, non è possibile con assoluta certezza stabilire né la probabilità che la neoplasia possa colpire un individuo, od una popolazione, né la frequenza con la quale la malattia potrebbe ripresentarsi.
Cause endogene e cause esogene
L'insorgenza di un tumore, da un punto di vista semplificato, può avvenire a seguito di fattori presenti all'interno dell'organismo, come ad esempio difetti genetici ereditati, errori nella duplicazione del DNA o - genericamente - mutazioni nel DNA. Le cause endogene possono portare alla formazione di un tumore a seguito del mancato controllo sulla proliferazione oppure sul differenziamento cellulare. Altri tipi di fattori "interni", riguardano ad esempio il mancato controllo del sistema immunitario che può attaccare alcune classi cellulari e produrre uno stress ossidativo tale da trasformarle in cellule cancerose.
Alla base della proliferazione incontrollata delle cellule esiste una o più disfunzioni genetiche. Le cause che possono attivare o promuovere questa disfunzione possono essere endogene oppure esogene. Le cause endogene sono già presenti nel DNA e riguardano la presenza di mutazioni oppure di geni difettosi. Le cause esogene, invece, intervengono dall'esterno e causano l'alterazione del DNA.
Altre cause, di natura esogena, possono essere rilevate nell'esposizione a particolari sostanze ad attività cancerogena, ad esempio alle diossine, agli idrocarburi policiclici aromatici o a tutte le molecole capaci di interagire con il DNA. Inoltre, alla classe delle cause esogene, possono essere inserite tutte le abitudini alimentari che portano a uno stato persistente di stress e di attivazione dei processi tumorali. Anche l'esposizione agli agenti patogeni, ad esempio di natura virale, può essere un fattore di rischio per lo sviluppo di un tumore. In alcuni casi, ad esempio per quanto concerne il virus HPV, l'esposizione e la successiva infezione virale sono una causa necessaria per un potenziale sviluppo del tumore della cervice dell'utero.
Genetica del cancro
Il DNA è strettamente legato allo sviluppo dei tumori. Una rottura o una mutazione può portare all'espressione, o alla disattivazione, di uno o più geni che controllano il metabolismo replicativo della cellula. Il DNA codifica per molte proteine che, normalmente, attivano la divisione cellulare fisiologica. Questi geni prendono il nome di proto-oncogeni poiché la loro espressione incontrollata porta a una divisione anomala della cellula interessata. È importante sottolinare che i proto-oncogeni sono espressi in modo fisiologico durante la normale vita cellulare e diventano potenziali induttori neoplastici soltanto quando avviene un evento che modifica il DNA nella regione del gene o del suo promotore. In altre parole, un proto-oncogene, a seguito di mutazione, si trasforma in un oncogene che, se trascritto, può coadiuvare la progressione tumorale delle cellule
Gli oncosoppressori, invece, sono geni che codificano per proteine che prevengono la trasformazione delle cellule sane in cellule neoplastiche. Ad esempio, i geni che stimolano l'apoptosi sono dei geni oncosoppressori.
L'espressione di proto-oncogeni, o la disattivazione degli oncosoppressori, può portare a uno squilibrio metabolico che trasforma la cellula da normale a tumorale.
I proto-oncogeni rappresentano le porzioni geniche del DNA che codificano per una o più proteine. L'espressione porta alla formazione degli oncogeni che hanno una marcata attività nella promozione della divisione incontrollata delle cellule. Gli oncogeni, se non adeguatamente modulati, sono dei potenti sistemi a disposizione dei tumori per aumentare la velocità di duplicazione delle cellule cancerose. Gli oncosoppressori, viceversa, rappresentano tutti i geni che rallentano o inibiscono la proliferazione cancerosa.
Sintomi
I sintomi legati alle malattie tumorali sono molto vari e differiscono in base ad alcuni fattori tra cui gli organi colpiti e l'estensione. In linea generale, alcuni sintomi comuni ai tumori sono i seguenti:
- Perdita di peso (cachessia).
- Perdita di appetito.
- Anemia.
- Dolore generalizzato.
- Stanchezza cronica.
- Febbre.
I sintomi sopra riportati sono associabili a tante altre malattie oppure a stati temporanei. Ad esempio, la comune febbre può dare inappetenza e stanchezza pur non essendo una malattia a carattere oncologico. Tuttavia, la persistenza di uno o più sintomi deve essere accuratamente valutata dallo specialista.
Diagnosi del tumore
Data l'estrema variabilità del tumore è infrequente che venga chiesta una indagine clinica con il solo scopo di individuare la malattia in questione. A tal proposito, il sospetto della malattia avviene, quasi sempre, dopo l'osservazione di alcuni suoi aspetti collaterali, definiti con il termine di sintomi secondari che, a loro volta, possono essere di diverso tipo e, frequentemente, vengono interpretati come sintomi di altre patologie meno importanti.
Gli esami utilizzati con il compito specifico di individuare la neoplasia, e poterla classificare con lo standard della stadiazione, sono in genere la TAC (generalmente coadiuvata dal mezzo di contrasto, la risonanza magnetica, l'ecografia, l'analisi dei marcatori tumorali e l'emocromo. Altri tipi di indagine, più o meno specifiche, possono essere effettuate con lo scopo di individuare neoplasie particolari.
Classificazione dei tumori
Una prima classificazione del tumore può essere condotta in base alla tipologia di espansione. Esistono pertanto tumori benigni e tumori maligni. La differenza tra i due tipi di neoplasi è molto particolare poiché può determinare il tipo di cura, l'aspettativa di vita e l'eventuale esito del paziente. In linea geneare, un tumore benigno è meno preoccupante di un tumore maligno, anche se ci sono delle eccezioni a questa regola.
Differenze tra tumori benigni e tumori maligni
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Tumore benigno |
Tumore maligno |
Velocità di espansione |
Molto lento, alcuni tumori benigni si arrestano una volta arrivati ad una certa dimensione. |
Nelle prime fasi è estremamente lento, soltanto successivamente aumenta di velocità. |
Tipo di danno |
Danno da compressione. Il danno può essere derivante da una compressione della massa nei confronti dei tessuti adiacenti, ad esempio la compressione di nervi o arterie. |
Danno da infiltrazione e sostituzione. I tumori maligni "circondano" le cellule vicine, proprio come un cancro con le proprie chele, e comportano la distruzione dei tessuti circostanti. |
Diagnosi |
Diagnosi con strumenti e analisi specifiche |
Diagnosi con strumenti e analisi specifiche |
Terapia |
Se la massa non è fonte di problemi secondari, e se si ha una ragionevole certezza che non si espande, può essere lasciata nel sito di presenza. In alcuni casi si opera la resezione chirurgica o l'eliminazione mediante tecniche alternative. |
I tumori maligni, ove possibile, vengono sempre trattati chirurgicamente con la rimozione mediante tecniche che possono variare in base al luogo di presenza del tumore o ad altri fattori. I tumori metastatici possono essere trattati con metodi chemioterapici o palliativi. |
Esito |
La maggior parte delle volte esito favorevole, con una ottima qualità di vita. |
Esito incerto, se trattato in tempo e correttamente il paziente può beneficiare di una buona speranza di vita. I tumori metastatici sono quasi sempre letali. |
Tumori benigni
Il tumore benigno è un tumore il cui esito è generalmente favorevole o, in altre parole, può non inficiare significativamente la vita del paziente. I tumori benigni sono facilmente controllabili, in molti casi asportabili, e nella loro forma non generano metastasi.
Tumori maligni
Il tumore maligno rappresenta il tipo di neoplasia più seria e che necessita di un iter curativo più articolato. Il tumore maligno può essere più o meno invasivo anche se, all'origine, quasi tutti i tumori sono poco invasivi. Il concetto di invasività è molto importante sia nella comprensione di come avanza la malattia sia nell'intraprendere i corretti passi per tentare di sconfiggerla; un tumore non invasivo è una formazione neoplastica circoscritta al tessuto dal quale essa ha avuto origine. Il carcinoma in situ è un tumore non invasivo che, idealmente, "cresce" sopra le cellule sane. A volte, anche a seguito di un trattamento corretto, le cellule tumorali possono infiltrare i tessuti circostanti fino ad arrivare nel torrente sanguigno. Le cellule tumorali che sono all'interno del circolo sanguigno vengono definite cellule metastatiche proprio perché possono generare metastasi, ossia formazioni tumorali a distanza. La pericolosità del tumore è, anche, dovuta alla capacità di "duplicarsi" in altri luoghi distanti dal focolaio iniziale.
Sebbene tutti gli organi siano a rischio di sviluppare metastasi, in seguito alla formazione di un tumore primario, in alcuni tipi di neoplasia si assiste ad una "sequenza" temporale nella quale il tumore invade gli altri distretti dell'organismo. La tabella sottostante ne riporta un esempio.
Classificazione dei tumori maligni
Denominazione |
Tipo di intervento |
Descrizione |
Carcinoma in situ, tumore primario |
Asportazione |
Il tumore viene rilevato a seguito di una indagine specifica. Essendo in situ la possibilità che abbia generato metastasi è molto bassa. L'equipe medica valuta la possibilità di effettuare una chemioterapia di tipo precauzionale |
Carcinoma recidivo, tumore primario |
Asportazione |
Il tumore viene nuovamente rilevato a seguito di una indagine specifica. La stadiazione mostra che il tumore ha acquisito caratteristica di invasività, pertanto si ricorre nuovamente alla chemioterapia. Viene continuata la terapia farmacologica e radiologica. |
Carcinoma metastatico, tumore primario più ulteriori neoplasie |
Terapia palliativa |
La malattia si è estesa ad altri organi, la priorità è quella di garantire un tenore di vita elevato al paziente somministrando una terapia di tipo palliativo. |
Trattamento
Il trattamento dei tumori varia da soggetto a soggetto e la cura può essere più o meno lunga e risolutiva. In linea generale, i tumori benigni non sono trattati. La cura delle neoplasie benigne si limita al trattamento dei sintomi secondari quali le infiammazioni. Quando la massa tumorale, sebbene benigna, comprometta la funzionalità di un organo o di qualsiasi altro distretto anatomico si ricorre alla chirurgia per l'eliminazione delle cellule benigne.
Nel caso dei tumori maligni il trattamento è quasi sempre più complesso. In linea generale, la cura associata al cancro varia in base all'estensione della massa tumorale la quale dipende dalla scoperta clinica. I tumori scoperti dopo poco tempo necessitano di un approccio terapeutico diverso rispetto ai tumori già espansi.
Trattamento dei tumori maligni
Trattamento |
Modalità |
Rischi |
Convalescenza |
Chirurgico |
Il tessuto tumorale viene escisso oppure bruciato tramite laser. Le cellule tumorali vengono fisicamente allontanate dagli organi ai quali sono agganciate. |
Il rischio è legato all'attività chirurgica poiché potrebbero, durante l'operazione, venire effettuate delle manovre che possano danneggiare gli organi. |
Dipende dalla profondità e dall'invasività dell'intervento. Nella maggior parte dei casi la convalescenza dura pochi giorni dopo i quali il paziente può tornare a fare una vita normale |
Chemioterapico |
Attraverso la chemioterapia vengono somministrati dei farmaci che bloccano l'attività cellulare in modo specifico e aspecifico. Normalmente i farmaci chemioterapici agiscono bloccando la divisione cellulare (mitosi) |
In alcuni soggetti la chemioterapia può portare ad alterazioni fisiologiche importanti. Tuttavia, la medicina moderna è capace di dosare in quantità e in tempo i farmaci in modo tale da mitigare qualsiasi rischio |
La chemioterapia è spesso invalidante per periodi lunghi. |
Radioterapico |
La radioterapia è un approccio che utilizza l'energia convogliata tramite radiazioni per distruggere, in modo preciso, le cellule tumorali o impedirne la proliferazione tramite danneggiamento del DNA. Le sedute di radioterapia durano poco più di un'ora. |
La radioterapia è considerata una tra le tecniche curative più sicure poiché gli strumenti utilizzati sono altamente evoluti |
La convalescenza può variare dallo stato di salute dell'individuo. Nella maggior parte dei casi il paziente può tornare a compiere le attività normali dopo pochissimo tempo |
Immunoterapia |
L'immunoterapia rappresenta un approccio all'avanguardia che sfrutta il sistema immunitario per il riconoscimento e la distruzione delle cellule maligne |
I rischi dell'approccio immunoterapico sono molto bassi. |
In genere, l'immunoterapia è molto ben tollerata dall'individuo che può svolgere normalmente le proprie attività |
Psicologia e supporto familiare
La realtà che circonda un paziente oncologico è estremamente particolare dal punto di vista dell'emotività e, in genere, degli stati d'animo. Il tumore, ancora oggi, incute talmente tanta paura che spesso, anche a livello mediatico, non viene mai nominato direttamente e, in questi casi, viene "ridimensionato" con i più generici termini "malattia" o "male".
Una componente fondamentale del quadro di strategia nell'affrontare il tumore è dato proprio dal supporto psicologico che, in primissima istanza, viene fornito dalla famiglia stessa del paziente. In alcuni casi le strutture sanitarie stesse propongono un piano di supporto psicologico condotto da personale, e strutture, qualificato. La terapia e il supporto, in questo senso, aiutano attivamente il paziente ad accettare prima e convivere dopo con la malattia. Un paziente emotivamente forte offre una maggiore capacità di rispondere positivamente agli eventi che caratterizzano il decorso della malattia e perfino può migliorare la risposta alle cure specifiche.
Salute e benessere
Salute dell'apparato respiratorio:
Allergie.
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