L'acesulfame K, o acesulfame potassico o - semplicemente - acesulfame, è un dolcificante di sintesi. Scoperto casualmente nella seconda metà del XX secolo, l'acesulfame K ha, progressivamente, conquistato importanti quote di mercato grazie al suo elevato potere dolcificante, circa duecento volte superiore - per parità di peso - al saccarosio e alla sua stabilità durante le fasi di preparazione di molti alimenti. L'acesulfame è, infatti resistente alle alte temperature e, per questa ragione, è spesso impiegato nella produzione di dolci o preparati cotti al forno. Altri dolcificanti, a differenza dell'acesulfame, non presentano stabilità alle alte temperature poiché tendono a perdere il potere dolcificante o, in alcuni casi, portano alla genesi di sapori non palatabili.
L'acesulfame è, inoltre, resistente agli ambiente leggermente acidi o basici. Queste sue caratteristiche, oltre a un profilo di sicurezza alimentare molto buono, hanno reso possibile l'utilizzo della molecola in molti preparati.
La sigla dell'Acesulfame K è E950.
Alimenti che contengono acesulfame K
La maggior parte delle bibite classificate come "a basso contenuto" calorico utilizza l'acesulfame K per via della sua buona solubilità nell'acqua. La molecola è spesso presente nei prodotti dolciari da forno, ad esempio nelle merendine o negli snack, come sostituto dello zucchero poiché la resa alle alte temperature del dolcificante è molto buona e, allo stesso tempo, non presenta reazioni di natura fisico-chimica come la caramellizazione.
Sicurezza alimentare dell'acesulfame K
I dolcificanti e, in genere, gli additivi alimentari presentano profili di sicurezza alimentari ottimi. Le normative e il regolatorio che gestiscono la distribuzione e l'utilizzo dei prodotti alimentari, infatti, impongono severi test clinici da effettuare e da valutare prima della commercializzazione. L'acesulfame, anche da questo punto di vista, presenta un profilo di sicurezza perfettamente aderente a quanto prescritto dall'attuale regolamentazione.
Rischio di sviluppo del cancro
La sicurezza dell'acesulfame K è stata anche valutata anche sull'aspetto di potenziale cancerogenicità della molecola e, sebbene gli studi siano da ampliare, al momento non sembra esistere una correlazione tra acesulfame e cancro nel moderato consumo umano consigliato dalle linee guida.
Acesulfame K in gravidanza
L'acesulfame K è una molecola considerata sicura durante il periodo della gravidanza; per questa ragione può essere assunto normalmente nella dieta sempre rispettando le quantità e le dosi giornaliere raccomandate. Non sono noti casi di reazioni o di comparsa di problemi sia nella madre, sia nel feto, a seguito di consumo moderato di acesulfame K.
L'acesulfame K è capace di oltrepassare la barriera placentare e fluire nel circolo fetale.
Utilizzo nei pazienti diabetici
In linea generale, tutti i dolcificanti hanno un buon profilo di resa nei pazienti con diabete di qualsiasi tipo poiché sostituisce, almeno in parte, il carico di glucosio diretto e indiretto assunto dal paziente. L'assunzione di acesulfame K, in altre parole, non ha un effetto diretto sulla glicemia, poiché non rappresenta una molecola iperglicemizzante.
Utilizzo nei prodotti farmaceutici
La molecola di Acesulfame K è impiegata nella composizione di alcuni farmaci, specialmente quelli nei quali i principi attivi o gli eccipienti, non conferiscono un buon sapore al farmaco. La molecola, inoltre, è presente in alcuni prodotti cosmetici.
Metabolismo
La molecola non è metabolizzata dall'organismo, ed è escreta nelle urine tal quale.
Feedback
Il tuo aiuto è importante. Ti chiediamo un minuto per rispondere a questo breve sondaggio
Come valuteresti questo articolo?
Vuoi suggerirci qualcosa?