Analgesico - Farmaco antalgico - farmacologia

Un analgesico o farmaco antalgico è un farmaco contenente uno o più principi attivi capaci di modulare la sensazione di dolore senza avere una specificità per la causa scatenante. Gli analgesici, in altre parole, aiutano nella percezione del dolore, diminuendone o annullandone l'intensità ma non hanno effetto nella causa che scatenante il dolore stesso.

Esistono diversi classi di analgesici, che differiscono sia in base al principio attivo, sia in base all'efficacia di contenimento del dolore. Al pari di altri farmaci, anche gli analgesici - compresi quelli che rientrano nel mercato a libera somministrazione - devono essere utilizzati con criterio e sotto stretta sorveglianza medica. A tal proposito, alcune classi di farmaci analgesici (ad esempio gli oppiacei) possono essere prescritti soltanto dal medico o dall'equivalente professionista e non sono di libera vendita.

Classificazione degli analgesici

La classificazione dei farmaci analgesici prende in considerazione il principio attivo e il meccanismo di modulazione del dolore. La classificazione biochimica prevede l'inserimento degli analgesici in tre categorie: antinfiammatori non steroidei (FANS), antinfiammatori steroidei e narcotici. Analizzando in modo più specifico gli analgesici è possibile classificarli anche in base al tipo di azione da essi compiuta.

Classificazione funzionale degli analgesici
Effetto Farmaco Descrizione
Modulazione dei nocicettori Anestetico, anestetico topico, antipiretico Modulano o annullano la sensibilità dei nocicettori
Modulazione della conduzione dell'impulso nervoso nel midollo osseo oppiacei Interrompono la trasmissione dell'impulso nervoso a livello midollare, impedendo l'arrivo dell'informazione dolorosa ai centri di controllo dell'encefalo
Inibizione globale del dolore Anestetici Bloccano la sensazione globale di dolore, agendo in modo profondo sui centri nervosi che regolano la coscienza.

Co-analgesici

I co-analgesici rappresentano una sottoclasse di farmaci analgesici che agiscono in modo indiretto sul dolore modulando la sensazione emotiva, anche in risposta al dolore stesso. Gli antidepressivi agiscono sulla risposta emotiva che è determinata dalla sensazione breve o prolungata di dolore e, sebbene in modo indiretto, possono contribuire - se assunti in modo corretto - alla modulazione della sensazione di dolore. Un soggetto che presenta uno stato emotivo alterato può percepire un differente un differente livello di dolore rispetto ad una potenziale situazione dove l'emotività è del tutto equilibrata.

Effetti indesiderati

L'utilizzo prolugnato di analgesici può provocare effetti collaterali, anche molto gravi. I fans, pur presentando un buon profilo di sicurezza, sono noti per aumentare l'incidenza di lesioni allo stomaco che, nello specifico, si traducono in interruzioni nella mucosa o ulcere. Per questa ragione, assieme ai farmaci antinfiammatori non steroidei è, solitamente, consigliata l'assunzione di inibitori della pompa protonica quali la ranitidina o l'omeprazolo.

Un altro tipo di effetto indesidaro è a carico del rene. La prolungata assunzione di analgesici può predisporre ad una condizione di nefropatia da analgesici, nella quale le unità funzionali del rene (i nefroni) sono danneggiati, a volte in modo irreversibile. È ipotizzato che l'assunzione di analgesici in modo continuato possa intervenire nell'omeostasi tra il sangue, la rete capillare e i tessuti dei veri organi impedendo le normali funzioni cellulari.

Dipendenza da antidolorifici

L'utilizzo frequente, e non controllato, di antidolorofici può portare a forme di dipendenza più o meno gravi. La dipendenza può avere un peso funzionale quando i farmaci antidolorifici servono per il trattamento di un dolore cronico, ad esempio a seguito di formazione di metastasi tumorale o a cronicizzazione di malattie pre-esistenti quali l'artrite reumatoide. In questo caso specifico, la dipendenza da antidolorifico deriva da un bisogno fisiologico di attenuare il dolore.

In altri casi, ben più definiti e complessi, la dipendenza da antidolorifico possiede un carattere di abuso poiché il ricorso agli stessi, o anche la quantità di assunzione, non è giustificato da una reale necessità. La dipendenza, in questo caso, avviene perché il paziente sente di avere bisogno di assumere il farmaco antidolorifico a valle, senza avere - a monte - una patologia o uno stato di malattia che possa giustificare l'assunzione.

Analgesici e doping

L'utilizzo degli antidolorifici, senza una regolare autorizzazione da parte dell'autorità sportiva, è quasi sempre considerato doping perché permette una migliore prestazione sportiva, o un più rapido recupero a seguito di sport. Ad esempio, gli analgesici capaci di attenuare un crampo muscolare possono avvantaggiare uno sportivo in fase di prestazione sportiva di resistenza oppure garantiscono un rapido recupero della funzione muscolare - che rimane comunque apparente - a seguito degli eventi sportivi.

Salute e benessere

Salute dell'apparato respiratorio: Allergie.

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