L'ipocondria è uno stato psicologico, con risvolti a volte psichiatrici, nel quale un individuo ritiene di essere affetto da patologie o manifesta eccessive paura di potersi ammalare. La maggior parte dei soggetti ipocondriaci operano, anche su basi scientifiche poco solide, vere e proprie autodiagnosi di patologie, incrociando dati parzialmente veriteri - quali, ad esempio, la presenza di comuni disturbi - a dati non aderenti alla reale condizione del paziente, oppure estremamente amplificati. A tal proposito è utile ricordare che qualsiasi diagnosi o valutazione clinica sullo stato di salute del soggetto è esclusivo compito del medico oppure della persona professionalmente qualificata.
L'ipocondria è un disturbo, che nei casi più estremi, comporta un deterioramento della personalità, per questa ragione deve essere valutata in modo attento e preciso anche durante le fasi iniziali.
Le manifestazioni dell'ipocondria coinvolgono diversi piani comportamentali che, nella maggior parte dei casi, portano ad un deterioramento della propria vita e dei rapporti sociali.
Sintomi dell'ipocondria
Non è semplice circoscrivere i sintomi dell'ipocondria poiché possono essere molto diversi e, allo stesso tempo, manifestarsi con livelli di intensità differenti. Chi soffre di ipocondria, ad esempio, opera una vera e propria escalation dei sintomi che, nei casi più estremi, possono realmente manifestarsi.
In linea generale, la manifestazione dei sintomi sfocia in episodi con carattere ansioso. Ansia, rabbia, iperidrosi, tachicardia sono i sintomi più comuni che, un soggetto ipocondriaco, manifesta all'esterno.
Il soggetto che acquisisce una paura alimentare ad esempio può convincersi di essere allergico a un cibo e, nel giro di pochi giorni, estendere la propria allergia anche a vaste classi alimentari (pasta, ortaggi, carne). Il consumo di questi cibi può portare alla comparsa di sintomi reali che derivano dal particolare coinvolgimento del paziente. Ad esempio, coloro che possiedono una paura di essere/diventare celiaci a seguito del consumo di una anche minuscola quantità di alimenti potenzialmente contenenti glutine (non importa, in questo caso che lo contengano realmente, basta l'idea che lo possano avere) esprimono sintomi del tutto riconducibili alla celiachia. Nausea, vomito e diarrea possono apparire anche copiosi a seguito del consumo di alimenti "contenenti" glutine.
Altri sintomi comuni riguardano tratti fisiologici e comportamentali dell'individuo
Principali sintomi dell'ipocondria
Patologie |
Sintomi manifestati |
Disturbo alimentare generico (definibile come intolleranza o allergia) |
Nausea, vomito, diarrea, sonnolenza |
Allergia ai farmaci |
Cefalea, sonnolenza o letargia |
Patologie tumorali |
Dolore generico, insonnia |
Infezioni varie |
Febbre, cefalea, alterazione della capacità cognitiva |
Cause dell'ipocondria
La persona ipocondriaca può far nascere le proprie paure da situazioni vissute quali, ad esempio, casi di malattia in famiglia o da eventi traumatici che in qualche modo hanno condizionato la vita emotiva. In altri casi l'ipocondria è lentamente accumulata a seguito di stress psicologici vari.
La genesi dell'ipocondria è, sinteticamente, data dalla presenza di sintomi reali, che vengono amplificati e sintomi immaginari.
Il rapporto con il medico
Il soggetto che soffre di ipocondria adotta un rapporto ambiguo con il medico e - in genere - con le strutture sanitarie. La ricerca spasmodica di conferme alle proprie paure determina l'aumento della frequenza delle visite mediche e delle analisi diagnostiche. Il rapporto tra paziente e medico, talvolta, si deteriora poiché quest'ultimo non fornisce alcuna strada utile per la conferma delle malattie o degli stati di salute ipotizzati dall'ipocondriaco. Per questa ragione, è del tutto frequente che gli ipocondriaci possano trascorrere molto tempo a chiedere consulenze o pareri tanto dai medici quanto da altri soggetti distanti dalla scienza medica. Ad esempio, un ipocondriaco può sentirsi del tutto a proprio agio a ricevere una "consulenza" da un millantatore purché egli possa, in qualche modo, confermare l'ipotetica malattia del soggetto.
La posizione del medico, allo stesso tempo, è molto delicata. Se da un lato non può assecondare le richieste del paziente, ad esempio relative alla somministrazione di farmaci oppure alla richiesta di analisi specialistiche, dall'altro lato ha il compito deontologico di seguire il paziente e cercare di cercare la giusta strada per la guarigione dall'ipocondria.
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