La foresta pluviale o foresta tropicale pluviale è un bioma localizzato nella zona equatoriale compresa tra la latitudine 10°N e 10°S. Si definisce tale poiché la piovosità media è molto elevata. Una, importante, caratteristica biologica della foresta pluviale è rappresentata dall'elevata biodiversità sia animale sia vegetale.
La temperatura media è di circa 20°C e l'umitità relativa è del 99% circa, anche se quest'ultimo valore può variare in base alla posizione rispetto all'equatore.
Clima
Il clima della foresta pluviale può essere analizzato in base ai criteri della piovosità e della temperatura. Nella fascia pluviale, la piovosità segue un gradiente: all'equatore le piogge sono pressoché costanti mentre si riducono verso le altre latitudini. Alle fasce esterne, infatti, esistono delle stagioni secche che possono durare diversi mesi, alternate a stagioni molto piovose.
Scorcio della foresta pluviale presente nell'Amazzonia.
Ecosistema
Gli ecosistemi della zona pluviale sono molto eterogenei in base alla distanza dall'equatore anche se offrono una "stratificazione" molto simile. In linea generale, è possibile analizzare i seguenti gruppi vegetali:
- Piante erbacee. Prive di una vera e propria struttura di sostegno.
- Sottobosco. Con una struttura legnosa modesta.
- Alberi a bassa elevazione. Struttura legnosa mediamente sviluppata.
- Alberi a media elevazione. Struttura legnosa sviluppata.
- Alberi ad elevata elevazione. Struttura legnosa prominente, con strutture secondarie di sostegno (costole alate).
La stratificazione deriva dalla competizione fotosintetica delle piante. Le piante erbacee sono sfavorite poiché la maggior parte della luce è assorbita dal fogliame delle piante superiori. Per questo motivo possono produrre poca biomassa carboniosa. Le piante superiori, invece, hanno un migliore accesso alla radiazione luminosa e possono sfruttare velocità elevate di fotosintesi per la creazione di imponenti strutture legnose.
Le strategie biologiche delle piante sono diverse in base alla distanza dall'equatore. Nella zona equatoriale la maggior parte delle piante è di tipo perenne, con foglie sempreverdi, mentre allontanandosi da esso la stategia maggiormente adottata è quella decidua, con insecchimento delle foglie nei periodi di siccità. Quest'ultima strategia bilancia la carenza di acqua.
Diversità biologica
La biodiversità nelle zone delle foreste pluviali è molto marcata. La disponibilità di acqua, luce e di nutrimento permette lo sviluppo di piante e, di conseguenza, garantisce sufficienti risorse agli erbivori ed ai consumatori. La diversità animale è altrettanto marcata: la presenza degli erbivori è favorita dalla forte concentrazione di specie diverse vegetali e, di conseguenza, tutta la catena alimentare ne trae beneficio. In particolare, grazie alla protezione offerta dal sottobosco, trovano riparo numerosi animali che fanno parte della classe degli insetti.
Cicli biogeochimici
I cicli biogeochimici hanno una marcato ricircolo interno. Questo vuol dire che la biomassa, le molecole e gli elementi sono immediatamente disponibili all'interno dell'ecosistema e l'apporto dall'esterno, cioè dai cosiddetti punti di ingresso è molto limitato. Ad esempio, il carbonio e l'azoto sono riciclati immediatamente grazie alla veloce decomposizione dei detriti e immessi di nuovo all'interno dei rispettivi cicli. Soltanto una piccolissima frazione degli elementi entra all'interno dei cicli biogeochimici dall'esterno, a compensare le fisiologiche perdite dovute, ad esempio, ad alterazioni temporanee dell'ecosistema.
Produttività
La produttività primaria negli ecosistemi pluviali è massima. Questo dipende dall'assenza di fattori limitanti, giacché i produttori primari possiedono luce, acqua e nutrienti a sufficienza per operare la fotosintesi clorofilliana.
Introduzione: Ecologia, ecosistema, biosfera, nicchia ecologica. Foresta pluviale, savana tropicale.
Flusso dell'energia: Produttore primario, consumatore
Cicli biogeochimici: Ciclo del carbonio, ciclo dell'azoto, ciclo del fosforo, ciclo dello zolfo.
Popolazione: Crescita della popolazione, fattore limitante, stress ecologico.
Rapporti tra specie: Neutralismo, commensalismo, competizione, mutalismo, amensalismo.
Dinamica delle popolazioni: Competizione intraspecifica, competizione interspecifica, coevoluzione. Equazioni di Lotka-Volterra.
Dinamica degli ecosistemi: Successione ecologica.
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