L'effetto cavalletta o grasshopper effect è un effetto di distribuzione degli inquinanti o, genericamente, delle molecole, a lunga distanza rispetto al luogo di sintesi o di sversamento. Questo effetto spiega perché alcuni inquinanti sono presenti, in concentrazioni sensibili, in zone che non ospitano industrie.
Lo spostamento degli inquinanti segue ragioni fisiche: le correnti, la varie fasi termiche e le correnti sono i mezzi attraverso i quali gli inquinanti possono spostarsi anche di diverse migliaia di chilometri in tempi più o meno brevi.
Dinamica dell'effetto cavalletta
Quando un prodotto nocivo (POP, Persistents Organic Polluttans, cioè inquinanti organici persistenti) viene immesso nell'atmosfera non staziona nella zona in cui esso è stato sintetizzato ma tende ad essere trasportato via dal vento oppure ad associarsi a piccoli particelle di pulviscolo. Molti prodotti organici tendono a volatizzare con estrema semplicità alle alte temperature e possono percorrere, grazie a movimenti eliotropici, notevoli distanze fino a quando non incontrano una zona climatica leggermente più fredda. In questa zona, tramite il fenomeno della condensazione, le sostanze precipitano verso il suolo.
In altre parole, un inquinante organico può muoversi fino a quando la temperatura permane in uno stato "stabile"; al variare della temperatura la molecola precipita sotto forma di pioggia. La precipitazione verso il suolo può anche essere l'effetto della comparsa del freddo di stagione. Inoltre, lo stesso inquiante è capace di rievaporare quando la temperatura vira nuovamente verso valori più alti.
A partire dal 1970 molti ricercatori hanno riscontrato elevati tassi di POP a livello del blocco artico. La loro presenza non riusciva ad essere giustificata in quanto, vista la scarsa popolosità del continente, livelli altissimi di inquinamento non potevano essere correlati alla blanda attività antropica locale.
Analizzando a fondo il problema, negli anni successivi, i ricercatori ipotizzarono che la presenza dei POP poteva essere dimostrata tenendo conto di alcuni fattori geofisici, tra i quali i venti e la solubilità degli inquinanti organici.
Osservando il movimento delle sostanze inquinanti nel globo e nella atmosfera è possibile scorgere che gli inquinanti sembrano riuscire a "saltare" da un punto all'altro della terra proprio come il moto di una cavalletta. In virtù di questa osservazione, lo spostamento da un luogo ad un altro, in base a criteri geofisici, di un inquinante viene definito effetto cavalletta o grasshopper effect.
The artic cold trap
Il viaggio della maggior parte dei POP's ha fine nell'artico che, in virtù del suo particolare clima, rappresenta una vera e propria trappola. Le sostanze che giungono fino al polo sono accumulate sia a livello della flora sia al livello della fauna.
Livelli importanti di inquinanti sono registrati nelle regioni polari. La cosiddetta trappola del freddo immobilizza gli inquinanti in una regione relativamente ristretta, esponendo di fatto flora e fauna alle molecole inquinanti.
Questo spiega l'elevata presenza di POP's nella parte artica della terra. Gli inquinanti vengono prodotti in quasi tutte le parti del globo e, mediante il grashopper effect, sono trasportati fino al polo nord dove permangono nell''ecosistema.
Introduzione: Ecologia, ecosistema, biosfera, nicchia ecologica. Foresta pluviale, savana tropicale.
Flusso dell'energia: Produttore primario, consumatore
Cicli biogeochimici: Ciclo del carbonio, ciclo dell'azoto, ciclo del fosforo, ciclo dello zolfo.
Popolazione: Crescita della popolazione, fattore limitante, stress ecologico.
Rapporti tra specie: Neutralismo, commensalismo, competizione, mutalismo, amensalismo.
Dinamica delle popolazioni: Competizione intraspecifica, competizione interspecifica, coevoluzione. Equazioni di Lotka-Volterra.
Dinamica degli ecosistemi: Successione ecologica.
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