Lo shock anafilattico o anafilassi è una reazione improvvisa e grave del corpo, che può essere scatenata da vari fattori, come alcuni farmaci, tossine o pollini, entrati nel flusso sanguigno. Questa reazione di ipersensibilità può svilupparsi rapidamente e, nei casi più gravi, può essere fatale in pochi minuti. I fattori fisiologici che determinano la reazione anafilattica sono diversi e convergono nell'attivazione del sistema immunitario il quale non riconosce come propria una molecola e avvia un veloce processo di reazione.
A differenza della comune allergia, gli episodi di shock procedono in modo dirompente verso l'attivazione immunitaria e sono attivati da sostanza normalmente innocue. In alcuni individui, la condizione di ipersensibilità nei confronti di alcuni elementi è innata mentre, sebbene in misura minore, in altri individui può apparire durante il corso della vita. Inoltre, durante il corso dello shock vengono coinvolti numerosi organi tra cui la cute, l'apparato cardio-circolatorio, i polmoni e il sistema nervoso. La compromissione di questi sistemi porta alla difficoltà respiratoria, all'arresto cardiaco e perfino alla morte.
Meccanismi Patofisiologici
Lo shock anafilattico si verifica a seguito dell'esposizione a un allergene specifico in individui precedentemente sensibilizzati oppure in individui che, geneticamente, hanno una predisposizione per l'antigene. Questa esposizione porta al legame delle immunoglobuline di tipo E (IgE) sui mastociti e sui basofili. Successivamente, avviene il processo di degranulazione di queste cellule che porta al rilascio di mediatori chimici pro-infiammatori, tra cui istamina, leucotrieni e in misura minore prostaglandine. Questi mediatori sono responsabili della vasodilatazione, dell'aumento della permeabilità vascolare, del broncospasmo e dell'edema tissutale. Tutti questi sintomi caratterizzano la sintomatologia dello shock anafilattico.
Genesi e meccanismo di comparsa dello shock anafilattico. Alla base delle reazioni del sistema immunitario c'è sempre un primo contatto con un antigene. Nel caso dello shock la risposta del sistema immunitario è improvvisa e incontrollata.
Nelle persone sane, i meccanismi appena elencati vengono attivati soltanto a seguito dell'esposizione di sostanze a carattere allergenico. Inoltre, la velocità con la quale avvengono le manifestazioni allergiche è inferiore rispetto a quanto avviene nello shock che, invece, risulta essere immediato.
Cause
Le cause che portano alla genesi dello shock anafilattico sono diverse. In linea generale, i principali elementi capaci di scatenare una reazione sono così classificati:
- Alimenti, possono contenere molti allergeni tra cui il latte, molluschi, mandorle, arachidi.
- Farmaci, che possono avere un principio attivo oppure un eccipiente causante la reazione di ipersensibilità.
- Tossine, tra le quali spicca il veleno di alcuni insetti (api, vespe o altri).
Quando la causa è ignota si definisce shock o anafilassi idiopatica.
Sintomatologia
I sintomi dello shock anafilattico possono variare notevolmente in gravità e includono orticaria, edema, difficoltà respiratorie, ipotensione, tachicardia e, nei casi più gravi, arresto cardiaco. La vasodilatazione sistemica e l'aumento della permeabilità vascolare portano a un rapido calo della pressione sanguigna, con possibili conseguenze fatali se non trattate tempestivamente. L'abbassamento di pressione, o ipotensione, determina in prima istanza una sensazione di stordimento e, successivamente, può portare al malfunzionamento di molti organi. Tra questi, il principale organo a essere colpito è il cervello poiché non riceve sufficiente ossigeno e va incontro a sofferenza.
Sintomi principali dello shock anafilattico.
Blocco della respirazione
Uno tra i sintomi più pericolosi e immediati è il cosiddetto blocco della glottide. In questa situazione, a seguito di un edema della glottide si gonfiano le parti mobili ostruendo il passaggio dell'aria. Il secondo evento, spesso fatale, è l'asma bronchiale durante il quale la mucosa del bronchiolo inizia a gonfiarsi e impedisce il normale afflusso e deflusso d'aria. Inoltre, le mucose dei bronchioli iniziano a secernere quantità di muco che diminuiscono il calibro utile della struttura. Il risultato dell'edema e della secrezione di muco è spesso fatale poiché il soggetto non riesce a operare la ventilazione polmonare.
Diagnosi
La diagnosi di shock anafilattico si basa principalmente sulla presentazione clinica e sulla storia di esposizione a un potenziale allergene. La presenza di sintomi multiorgano che si sviluppano rapidamente dopo l'esposizione a un allergene noto è fortemente indicativa di shock anafilattico. Strumenti diagnostici aggiuntivi possono includere la misurazione dei livelli sierici di triptasi, che possono essere elevati dopo un episodio anafilattico.
Trattamento
Il trattamento immediato dello shock anafilattico prevede la somministrazione di adrenalina per via intramuscolare, preferibilmente nella parte esterna della coscia. L'adrenalina agisce come vasocostrittore per contrastare la vasodilatazione e l'ipotensione, riduce l'edema e allevia il broncospasmo. Il trattamento può includere anche terapie di supporto come l'ossigenoterapia, la somministrazione di fluidi endovenosi e l'uso di antistaminici e corticosteroidi per controllare l'infiammazione e prevenire la recidiva dei sintomi.
Prevenzione
Per gli individui con una storia nota di reazioni anafilattiche, la prevenzione è fondamentale. Ciò include l'evitamento degli allergeni noti, l'educazione riguardo al riconoscimento precoce dei sintomi e la disponibilità di un piano d'azione per l'anafilassi, che include la disponibilità di autoiniettori di adrenalina. Le strutture sanitarie possono adottare protocolli per monitorare i pazienti dopo l'amministrazione di potenziali allergeni, come i vaccini, per intercettare e trattare precocemente i sintomi anafilattici.
Salute e benessere
Salute dell'apparato respiratorio:
Allergie.
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