I geni associati o sintenici rappresentano due o più geni presenti sullo stesso cromosoma. I geni associati non assortiscono in modo indipendente e, di conseguenza, i caratteri da loro trasportati possono essere tramandati direttamente alla prole.
Per completezza d'informazione è opportuno ricordare che quando l’informazione genetica codificante per due caratteri è presente su due cromosomi non omologhi, la segregazione avviene in modo indipendente. In altre parole, la distribuzione dei caratteri codificati dagli alleli avviene in modo casuale. Quest’asserzione deriva, direttamente, dalla legge mendeliana dell’assortimento indipendente.
Gli eventi di assortimento indipendente, per i caratteri presenti su cromosomi non omologhi, e di assortimento non indipendente, riguardanti gli alleli facenti parte dello stesso cromosoma, furono analizzati da Morgan agli inizi del XX secolo. Egli incrociò due linee pure di Drosophila e osservò i risultati. La linea parentale era determinata da femmine con occhi bianchi e ali di dimensione ridotte, caratteri recessivi rispetto ai dominanti del maschio che, invece, presentava ali grandi e di color rosso.
Fenotipo relativo ai geni associati
L'azione di due o più geni associati può essere analizzata, dopo l'incrocio, grazie all'osservazione del fenotipo. L'incrocio di due organismi, che presentano due o più geni associati per un determinato carattere porta alla formazione di prole con un rapporto fenotipico più vicino al fenotipo parentale.
Esempio di geni associati
Riprendendo l'esperimento la Morgan è possibile osservare l'azione di due geni associati.
Geni associati
Fenotipi parentali |
|
|
Fenotipi F1 |
Mutante (?) |
Selvatico (?) |
Fenotipi F2 |
Parentali (?) 1541 |
Ricombinanti: 900 |
Rapporto |
15 |
9 |
L’esperimento di Morgan ebbe inizio con l’incrocio di un fenotipo mutante, con occhi bianchi e ali piccole, rispetto al fenotipo recessivo che, a differenza, presentava occhi rossi e ali grandi. La generazione F1 presentava fenotipi o mutanti o recessivi e il reincrocio F1 x F1 portò alla formazione di fenotipi parentali (ali piccole/occhi bianchi o ali grandi/occhi rossi, rispettivamente w/m e w+/m+) e di fenotipi ricombinanti (ali piccole/occhi rossi, ali grandi/occhi bianchi). A questo punto è opportuno porre l’attenzione sul significato dei termini parentale e ricombinante. Un genotipo si definisce parentale quando è uguale a quello di un genitore, nella linea parentale, quindi uguale anche a quello di un genitore di un genitore. La stessa definizione si può anche applicare al fenotipo parentale o ricombinante.
Il risultato degli esperimenti di Morgan suggeriva che alcuni caratteri si trasmettono contemporaneamente, nello specifico caso “a coppia”. Il rapporto di circa 15 genotipi parentali contro i 9 ricombinanti fu una prova a supporto dell’osservazione precedentemente formulata. Con i dati sperimentali è, inoltre, possibile calcolare la percentuale di ricombinanti, utilizzando la semplice equazione:
$$% ricombinanti = \frac{ricombinanti}{(parentali + ricombinanti))} = \frac{900}{(1541+900))}=36%$$
Genetica Mendeliana: Genotipo, fenotipo, linea pura, dominanza.
Struttura e funzione del cromosoma: Telomero, centromero, cromatina, cromosomi sessuali.
Struttura e funzione del gene: Gene costitutivo, geni associati, geni omologhi, geni paraloghi.
Ingegneria genetica: Mappatura (mappatura genetica, mappatura fisica), mappatura S1, libreria genomica, libreria di cDNA.
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