Vie di somministrazione - farmaco

Un farmaco può essere somministrato sfruttando differenti vie. La modalità di somministrazione è accuratamente determinata dal medico, o dal personale specializzato nel trattamento della patologia. Le principali vie di assunzione di un farmaco sono: rettale, sublinguale, parentale.

Un passaggio fondamentale, durante la fase di assorbimento del farmaco, avviene a livello del sistema gastrointestinale. Il principio attivo deve superare lo stomaco che, a causa del suo pH e del suo sistema proteolitico, potrebbe danneggiarlo. In seguito alla tappa gastrointestinale, la molecola passa al duodeno e prosegue verso l’intestino. L’assorbimento può avvenire a livello di una qualsiasi di queste tre sezioni in base alle caratteristiche intrinseche del farmaco, e come tappa finale prevede il passaggio del principio attivo nel flusso sanguigno. Mediante l’assorbimento gastrointestinale, il principio attivo può essere condotto a livello del fegato, dove può essere processato da particolari enzimi, o complessi enzimatici. Il citocromo P-450 media i processi di fase I che comportano alcune reazioni mediante le quali il farmaco viene modificato, a livello della struttura chimica, con lo scopo principale di aumentare il livello di idrosolubilità.

Assunzione rettale

La mucosa rettale è molto vascolarizzata e permette il passaggio del principio attivo direttamente nel circolo sistemico. La somministrazione rettale è di prima scelta quando si vuole evitare il passaggio del farmaco nel fegato o nei casi in cui il paziente non è disponibile all’assunzione orale, ad esempio a causa di vomito. Alcuni inconvenienti legati all’assunzione di farmaci per via rettale sono legati a disturbi dell’evacuazione, ad esempio nei casi di diarrea il principio attivo è allontanato con le feci.

Assunzione sublinguale

L’assunzione sublinguale prevede la somministrazione del farmaco, in genere sotto forma di piccoli dischi, direttamente sotto la lingua. La ricca vascolarizzazione della zona inferiore della lingua permette al principio attivo di essere assorbito e passare direttamente nel circolo sanguigno.

Assunzione parentale

La somministrazione parentale prevede l’introduzione nel farmaco al “di sotto” della cute. In base al luogo di rilascio del farmaco che, solitamente, avviene mediante l’utilizzo di una siringa sterile, si distinguono:

  • Iniezione intradermica, eseguita subito sotto all’epidermide;
  • Iniezione sottocutanea, a livello del derma;
  • Iniezione endovenosa, fatta dentro una vena;
  • Iniezione intramuscolare, che rilascia il principio attivo direttamente nel muscolo.

L’iniezione endovenosa è spesso utilizzata poiché assicura una biodisponibilità del farmaco pari al 100%. L’effetto terapeutico, inoltre, è immediato e di certo più veloce rispetto ad altri tipi di somministrazioni. Tuttavia l’endovenosa deve essere eseguita dosando con cura il rilascio del principio attivo e, in caso di errata somministrazione, non esistono rimedi veloci per allontanare il farmaco.

Vie di somministrazione e biodisponibilità

Alcuni farmaci presentano una biodisponibilità maggiore se assunti mediante una via anziché un’altra poiché vanno incontro a minore resistenza da parte dell’organismo. Ad esempio la biodisponibilità dell’insulina, un ormone proteico, è massima quando è somministrata per via sottocutanea mentre tende a essere vicina allo zero quando è somministrata per via orale.

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