Atlante di chimica: Xilitolo

Lo xilitolo (da non confondere con lo xilolo) è un dolcificante di sintesi che fa parte della categoria dei polioli. È inizialmente estratto dal mais e, successivamente, subisce un processo industriale di idrogenazione. È utilizzato come sostituto del saccarosio, o comune zucchero da cucina, con il quale condivide numerose caratteristiche sia chimiche sia nutrizionali.

La presenza di xilitolo in gomme da masticare oppure in altri prodotti dolciari è massiva. Questo è possibile grazie alle caratteristiche del poliolo che ben si adattano agli impasti gommosi.

Lo xilitolo è utilizzato per via di alcune caratteristiche particolari, tra le quali spiccano un buon potere dolcificante, pari a quanto offerto dal saccarosio, dal ridotto apporto calorico che è quantificabile in circa la metà rispetto al saccarosio (2kCal/g) contro i 4kCal/g del saccarosio). Inoltre, lo xilitolo non sembra avere un ruolo diretto nella genesi della carie e conferisce una sensazione di freschezza all'impasto, qualità molto apprezzata specialmente nelle gomme da masticare. Il dolcificante, inoltre, non ha un ruolo diretto nell'aumento della glicemia, per questa ragione è utilizzabile anche dai soggetti che soffrono di diabete.

Xilitolo
Struttra dello xilitolo

Proprietà nutrizionali

Al pari degli altri dolcificanti, anche lo xilitolo è un additivo alimentare, utilizzato con il solo scopo di migliorare la palatabilità dell'alimento, conferendone un gusto più dolce. Per questo motivo è un ingrediente non indispensabile né per la consistenza dell'impasto, né per aumentare la qualità biologica dello stesso.

La capacità calorica dello xilitolo è dimezzata rispetto al comune zucchero da cucina, anche se altri dolcificanti, ad esempio la stevia, forniscono - a parità di peso - una quantità di calorie praticamente pari a zero. Questo accade perché le altre molecole possiedono un potere dolcificante maggiore e, di conseguenza, possono essere utilizzate in quantitativi minori.

Sicurezza dello xilitolo

Il profilo di sicurezza dello xilitolo è molto elevato. Gli studi e le osservazioni su larga scala non hanno sollevato particolari problematiche, specialmente per quanto concerne la potenziale capacità cancerogena o, comunque, le valutazioni sulla capacità di interferire con il metabolismo sono risultate positive. Per questo motivo, lo xilitolo trova largo spazio nell'industria alimentare.

Non esiste una vera e propria stima della dose giornaliera che, comunque, per scopi precauzionali è fissata in 20g/giorno per gli adulti e 10g/giorno per i bambini.

Effetto lassativo

Lo xilitolo è una molecola che, se assunta in quantità, può comportarsi da lassativo. Nell'intestino tenue, infatti, può richiamare acqua e modificare la consistenza delle feci; per questa ragione si sconsiglia l'assunzione di xilitolo oltre le dosi indicate.

Ipersecrezione acida gastrica

L'eccessiva masticazione di caramelle o di gomme può, secondo uno schema a riflesso, aumentare la capacità di secrezione di acido cloridrico da parte dello stomaco. Le mucosa gastrica, infatti, secerne un quantiativo di acido maggiore quando è mimato il gesto della masticazione, in un processo che porta alla cosiddetta ipersecrezione acida gastrica. La maggiore concentrazione di acido cloridrico, in altre parole, porta allo stato comunemente conosciuto come acidità di stomaco, che si manifesta con un vero e proprio bruciore localizzato a livello dell'epigastrio.

Non è lo xilitolo a generare questo stato di malessere, ma l'atto di masticazione della caramella o della gomma; lo xilitolo può agire sull'ipersecrezione acida gastrica indirettamente aumentando l'appetibilità del cibo e, di conseguenza, permettendo il consumo maggiore di caramelle o gomme da masticare.

Xilitolo è cani

Lo xilitolo è tossico per i cani, anche in quantità minime. In caso di ingestione, da parte di un animale domestico, è opportuni consultare, tempestivamente, il proprio veterinario.

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