DNA polimerasi III procariotica - biologia molecolare

Scritto da Fabrizio Crisafulli.
Pubblicato il 18-07-2015 Revisionato il 19-02-2017
Fabrizio Crisafulli

Laureato in biologia, curo da oltre quindici anni siti di informazione scientifica.

La DNA polimerasi III batterica è un enzima molto complesso che coadiuva, nei procarioti, la duplicazione del DNA. Un nome alternativo della DNA polimerasi III procariotica è oloenzima. Questo termine indica che l'enzima è composto da molte subunità che svolgono differenti ruoli.

Il core della polimerasi è la parte più importante ed è formata da tre subunità α, ε e θ. La subunità α possiede attività polimerasica mentre ε possiede una attività esonucleasica 3'→5'. Allo stesso modo della DNA polimerasi I procariotica, se l'enzima inserisse un nucleotide sbagliato la funzionalità esonucleasica “a ritroso” permetterebbe di sbloccare l'oloenzima e di correggere l'errore. In aggiunta, un dimero β costituisce la cosiddetta pinza dell'enzima che ha il compito di legare saldamente il DNA.

Struttura DNA polimerasi III
Struttura della DNA polimerasi III procariotica.

Pinza scorrevole

La parte più importante della DNA polimerasi III è rappresentata dalla cosiddetta pinza scorrevole che è formata da un dimero di due subunità β. Questa struttura aggancia il DNA avvolgendolo saldamente; il lume che si forma è pari a circa 90Å, circa il doppio della dimensione del DNA, e interagisce con il doppio filamento anche grazie alla presenza di molecole di acqua. La pinza è estremamente stabile e non permette la “fuoriuscita” del DNA; per questo motivo esiste un complesso eteromerico, formato in genere da due o tre subunità uguali definite γ, che provvede al montaggio della pinza.

L'elicasi, il cui nome alternativo è quello di DNAB, procede, come abbiamo già avuto modo di vedere, all'apertura della doppia elica.

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