Salute e benessere: Marijuana

Il termine Marijuana è comunemente associato alle inforescenze femminili delle piante del genere Cannabis. La marijuana è una droga di tipo stupefacente, di comune utilizzo, appartenente alla classe delle droghe leggere poiché non comporta né dipendenze né pericoli immediati derivanti dall'utilizzo. Tuttavia, secondo altri pareri, la marijuana, ed altri cannabinoidi, presentano una pericolisità immediata o latente tale da escluderla dalla lista di droghe leggere.

La commercializzazione, e l'uso della marijuana, o dei suoi prodotti direttamente derivati è proibita in molte nazioni. In Italia, ad esempio, è tollerato il possesso di una minima quantità per uso personale.

La marijuana è oggetto di studio attivo poiché, secondo alcuni test, sembra capace di alleviare alcuni dolori; in questo caso il principio attivo della marijuana si comporta come un analgesico.

Effetti

Il consumo di marijuana avviene mediante l'aspirazione del fumo della sua combustione; come per l'hashish la marijuana è, solitamente, associata al tabacco con il quale, bruciando, libera il THC. Gli effetti appaiono dopo dieci o venti minuti e si manifestano in euforia, sensazione di benessere e parziale isolamento. In altri casi, viceversa, alcuni soggetti manifestano lieve depressione e temporanee psicosi.

Uno degli effetti maggiormente caratteristici dell'assunzione di marijuana, e in genere dei cannabinoidi, è la presenza, nel soggetto che l'ha consumata, di occhi vistosamente arrossati con pupilla dilatata. La ragione di questo comportamento è spiegata dal fatto che la marijuana aumenta il battito cardiaco e si comporta da vasodilatatore.

Dipendenza

La marijuana non crea una dipendenza fisica ma, in alcuni casi, una dipendenza psichica dovuta alla necessità di raggiungere lo stato alterato. La marijuana è, generalmente, una droga "sociale" e non sono rari i casi di gruppi che consumano abitualmente marijuana durante il giorno o in particolari evenienze.

Possibilità di passaggio a droghe pesanti

Uno degli argomenti più controversi, riguardanti l'utilizzo di marijuana, è la possibilità che questa serva da "punto di inizio" per il passaggio ad altre droghe più pesanti, che in genere sono la cocaina o la devastante eroina. I pareri, a tal proposito, sono molto discordi, poiché c'è chi sostiene che la marijuana porti alla ricerca, quasi spasmodica, di altri stati alterati con differenti droghe e c'è chi sostiene, viceversa, che la marijuana serva proprio a contenere e limitare questi passaggi a droghe pesanti.

Test per la marijuana

Al pari di altri cannabinoidi, anche la marijuana può essere rilevata, ad esempio per scopi forensi, nell'urina, nei capelli e nella saliva. In genere, nei consumatori saltuari, o in chi ha fatto uso soltanto una volta di marijuana, il tempo massimo entro il quale il principio attivo può essere rilevato è di circa 3 o 5 giorni. I consumatori abituali, o cronici, possono risultare positivi alla marijuana anche dopo 2 o 4 settimane. Alcuni test, molto specifici, possono dare esiti positivi anche dopo 10 mesi.

 

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