Il vaccino è un preparato formato da una soluzione di materiale biologico inattivato, o comunque incapace di scatenare una infezione violenta, e altre molecole utilizzate come coadiuvanti o come stabilizzanti. Lo scopo del vaccino è quello di stimolare il sistema immunitario presentando, in modo forzato, gli antigeni di un elemento capace di scatenare una infezione sistemica oppure limitata nell'organismo.
Da un punto di vista puramente immunologico, la somministrazione di un vaccino è la fase iniziale che porta alla manipolazione della risposta immunitaria affinché possa, l'organismo, acquisire una immunocompetenza nei confronti del patogeno, sia esso di natura batterica, virale oppure da molecole genericamente definite con il termine di tossina.
Nel corso dell'ultimo secolo, la qualità di vita è notevolmente aumentata anche grazie all'introduzione dei vaccini.
Meccanismo d'azione dei vaccini
Il meccanismo d'azione di un vaccino è molto complesso, tuttavia può essere schematicamente riassunto con una semplice frase: "Il vaccino stimola la produzione di difese immunitarie contro un patogeno sia a breve termine sia a lungo termine". I costituenti del vaccino, una volta introdotti dentro l'organismo, sono rilevati dalle cellule del sistema immunitario che provvedono a elaborare una risposta immediata, mediante la produzione di anticorpi e una risposta "a lungo termine" attraverso la produzione di linfociti B, o cellule della memoria immunitaria.
Semplificazione del meccanismo d'azione di un vaccino. Immediatamente dopo l'inoculazione, i linfociti T attivano una azione di contrasto, cercando di inattivare il patogeno. Allo stesso modo, i linfociti B, o plasmacellule, si "specializzano" per il riconoscimento del patogeno e producono anticorpi contro esso. In una seconda fase, i linfociti B iniziano a duplicarsi per aumentare la produzione degli anticorpi. Un eventuale incontro, anche a distanza di tempo, con lo stesso patogeno sarà operato con maggiore velocità, grazie alla presenza di cellule B già pronte alla produzione di anticorpi.
Un vaccino, in quanto unità inerte, permette dunque di "conservare nel tempo" la memoria del patogeno e, qualora servisse, attivare una veloce e efficace risposta contro una potenziale infezione.
Sicurezza dei vaccini
La sicurezza dei vacini è, negli ultimi tempi, considerata molto buona. Il rischio relativo alla vaccinazione deriva dal fatto che, durante la produzione o la purificazione, il preparato potrebbe non essere stato sufficientemente inattivato oppure, lo stesso sistema immunitario, potrebbe reagire in modo spropositato sia nei confronti dell'elemento caratterizzante il vaccino, ad esempio contro l'antigene, sia nei confronti di una qualsiasi molecola di preparato.
I vaccini moderni, tuttavia, sono prodotti con tecniche sempre più raffinate per essere "puri" dal punto di vista di potenziali contaminazioni.
Vaccini e autismo
I vaccini non causano l'autismo né sono direttamente, o indirettamente, correlati ad esso. La teoria secondo la quale la vaccinazione sia responsabile di un danno neurologico che può causare l'autismo è il frutto di una truffa scientifica, operata da un medico radiato dall'ordine, che ha - di fatto - correlato due eventi indipendenti tra loro: vaccinazione e comparsa di forme di autismo.
La teoria vaccino-autismo, nonostante sia stata smentita su più fronti, continua ad alimentare, pericolosamente delle vere e proprie leggende metropolitane. Il risultato è che, negli ultimi anni, forme di malattia - ad esempio di pertosse - stanno progressivamente ritornando a colpire la popolazione.
Tecniche di preparazione
I vaccini possono essere preparati in modi differenti. In linea generale, lo schema seguito per la preparazione di un vaccino - a livello industriale - prevede l'incubazione del virus o del batterio in un opportuno mezzo di coltura; inizialmente si utilizzavano delle cellule derivanti dall'embrione di pollo per la preparazione di vaccini efficaci su alcuni virus, adesso i mezzi di coltura sono diversi e spesso prevedono l'utilizzo dei cosiddetti bioreattori che sono dei sistemi capaci di garantire, al virus o al batterio, le risorse necessarie per la riproduzione e per la crescita.
Tipi di vaccino
In base alla strategia di produzione si possono distinguere differenti tipi di vaccino.
- Vaccini attenuati. Il microrganismo è fatto crescere e successivamente trattato per renderlo innocuo; in questo modo può essere iniettato nel paziente per sviluppare una reazione immunitaria.
- Vaccini uccisi. I microrganismi sono sottoposti a trattamenti fisici o chimici, in questo modo sono uccisi e, una volta iniettati, possono garantire una parziale risposta immunitaria. Questo avviene perché alcuni frammenti del microrganismo, ad esempio frammenti di membrana o delle proteine espresse, sono riconosciuto dell'organismo.
- Vaccini sintetici. Sono creati utilizzando delle tecniche di biologia molecolare che mirano alla sintesi diretta degli antigeni necessari allo sviluppo della reazione immunitaria. Ad esempio, in laboratorio industriale è sintetizzata una proteina con una spiccata antività antigenica che, successivamente, viene purificata e controllata ed è utilizzata come elemento per sviluppare la risposta immunitaria.
Vaccini vivi attenuati, vaccini uccisi e antigeni purificati
La maggior parte dei vaccini è formata da entità patogene (batteriche o virali) attenuate attraverso procedimenti di selezione che alterano le caratteristiche biologiche dell'entità. Un vaccino attenuato, ad esempio, non è capace di replicarsi o di provocare lesioni secondarie - oltre alla genesi della risposta immunitaria - ma conserva le strutture che lo tipizzano, sia esterne che interne, pronte per essere rilevate dal sistema immunitario. Un vaccino ucciso, invece, è un vaccino trattato con mezzi fisici o chimici, che conserva buona parte delle strutture ma che è stato inattivato affinché non possa riprodursi dentro l'organismo.
Studi sperimentali, hanno dimostrato che i vaccini vivi attenuati forniscono risultati più soddisfacenti rispetto a quanto osservabile nei vaccini ottenuti attraverso l'uccisione del microrganismo.
Calendario della vaccinazioni
Il calendario delle vaccinazioni rappresenta la suddivisione delle vaccinazioni inziali, e dei richiami, suddivisi per età dell'individuo. Le vaccinazioni obbligatorie sono effettuate subito dopo la nascita, per evitare che - accidentalmente - un neonato possa essere contagiato e diventarel, allo stesso tempo, incubatore del patogeno. Il servizio sanitario nazionale si fa carico totale deli costi delle vaccinazioni che, per questa ragione, sono del tutto gratuite.
Vaccinazione obbligatoria in Italia
L'Italia adotta una politica di vaccinazione obbligatoria, sia dopo la nascita, sia durante la vita con i cosiddetti richiami. I vaccini obbligatori sono riportati nella tabella sottostante.
Vaccinazione obbligatoria in Italia
Vaccino |
Malattia collegata |
Ciclo di vaccinazione |
Difterite |
La difterite, è una importante patologia che può portare alla morte e, in caso di sopravvivenza, alla presenza di forti menomazioni a carico del cuore e del rene. L'agente patologico responsabile della difterite è una tossina |
Tre Dosi nel primo anno: 3°, 5° e 12° mese, un richiamo a 5 anni e un richiamo tra gli 11 e i 18 anni |
Tetano |
Il tetano è uno stato provocato dall'azione di una tossina paralizzante, prodotta dal batterio Clostridium tetani. |
Tre dosi nel primo anno: 3°, 5° e 12° mese, un richiamo a 5 anni e un richiamo tra gli 11 e i 18 anni |
Poliomelite |
La poliomelite o, semplicemente, polio è una malattia a eziologia virale giacché è causata dai virus appartenenti al genere poliovirus. Le complicanze che derivano dall'infezione sono molto gravi, seppur rare, giacché coinvolgono la capacità di contrazione del muscolo e un conseguente rischio di paralisi |
Due dosi nel primo anno: 3°, 5° e 12° mese, un richiamo a 5 anni e un richiamo tra gli 11 e i 18 anni |
Epatite B |
L'epatite B è una infezione virale, causata dal virus HBV. Si contrae attraverso lo scambio di fluidi organici infetti, in particolare sangue, sperma e liquido vaginale. Può, a lungo andare, causare gravi danni al fegato portando alla formazione di una una, generica, infezione chiamata epatite che può cronicizzare il cirrosi epatica o tumore del fegato. |
Se la madre è infetta si procede all'immediata vaccinazione post-partum; la vaccinazione obbligatoria prevede tre sedute nel primo anno di vita al 1°, al 2° e al 12° mese. |
Immunutà di gregge
Lo scopo della vaccinazione è quello di creare un grande campione di popolazione immune al patogeno per formare, indirettamente, un secondo strato di immunità definita immunità di gregge. In questo, virtuale, recinto il patogeno è immobile e non può spostarsi da un individuo ad un'altro mediante l'infezione. L'immunità di gregge, inoltre, protegge paradossalmente anche chi non è ancora vaccinato poiché all'aumentare del numero di persone vaccinate diminuisce la probabilità che un individuo non ancora vaccinato sia esposto al patogeno.
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