Salute e benessere: Difterite

La difterite è una malattia infettiva causata dal batterio Corynebacterium diphtheriae. Rappresenta un tipo di infezione molto importante poiché induce alla formazione di vaste aree necrotiche e può evolvere in endocarditi.

Incubazione ed evoluzione

Il periodo di incubazione è molto breve. Nella maggior parte dei casi sono sufficienti circa quattro giorni affinché il contagio possa manifestarsi attraverso la tipica formazione necrotica a carico delle vie aeree superiori.

Difterite evoluzione
Dopo il contagio la difterite inizia a manifestarsi con l'infiammazione di parti delle vie aree superiori dopo circa quattro giorni. Al decimo giorno, se non vi sono altre complicazioni, è ipotizzabile la remissione della malattia.

Sintomi

I sintomi della difterite sono molto caratteristici e, in alcuni casi, permettono di definire una diagnosi anche all'osservazione a occhio. Il bersaglio e il luogo d'incubazione per eccellenza della colonia è la mucosa di un tratto delle vie aeree superiori, ad esempio la tonsilla o l'ugola. La colonia batterica provoca una violenta reazione cellulare che porta alla veloce necrosi di porzioni relativamente piccole del tessuto. Queste porzioni sono inglobate in un meccanismo operato dal sistema immunitario in una teca dai caratteri regolari formata da fibrina e leucociti. L'involucro ha un colore grigio, grigio chiaro.

La difterite può essere autolimitante ma, in alcuni casi, la tossina prodotta dal batterio può circolare attivamente per via ematica e raggiungere altri organi. Il cuore e il cervello sono bersagli d'elezione della tossina. È proprio a carico del cuore che la tossina opera un danno che, spesso, risulta essere fatale. La distruzione dell'endocardio (la parete interna al cuore) provoca l'insufficienza cardiaca e la conseguente morte per arresto cardiocircolatorio.

Sintomi rari

Infezioni a carico della mucosa vaginale, della congiuntiva o della pelle sono molto rari. Nella cute si formano zone a elevata infiammazione caratterizzate da necrosi agevolmente visibile. Il tessuto necrotico, di colore scuro, è circondato da un alone di colore rosso acceso. Il paziente lamenta dolore e prurito anche nelle zone non ancora visibilmente distrutte; in questo caso è chiaro il segno di una infezione locale in fase di sviluppo.

Soggetti asintomatici

I soggetti asintomatici, cioè coloro che ospitano il batterio senza mostrare sintomi né apparenti né subclinici, rappresentano la riserva maggiore d'infezione. Gli asintomatici possono trasmettere attraverso il contatto diretto l'infezione ad altri soggetti suscettibili, ad esempio a coloro che non hanno ricevuto la vaccinazione. Meno probabile, ma tecnicamente fattibile, è la trasmissione tramite oggetti contaminati.

Epidemiologia

I dati epidemiologici illustrano una progressiva riduzione dell'incidenza dell'infezione. Il motivo di questo calo è da ricercare nella campagna vaccinale e della distribuzione massiva del vaccino antidifterico. Il miglioramento delle condizioni igieniche, inoltre, ha sensibilmente contribuito alla riduzione delle infezioni. Questi due eventi hanno spostato la prima esposizione infettiva al batterio che, agli inizi del XX secolo avveniva in età preadolescenziale mentre, adesso, è sempre più frequente anche nelle fasce immediatamente successiva (15-30 anni).

Paesi in via di sviluppo

Nei paesi in via di sviluppo la malattia è endemica poiché i programmi sanitari e, in generale, le condizioni igieniche non sono sufficienti a debellare il propagarsi del batterio.

Vaccinazione

La vaccinazione antidifterica è uno strumento consolidato per la profilassi. La tossina della difterite è molto suscettibile al calore, al pH e alla formaldeide. Per questo motivo è agevole produrre una tossina inattivata o tossoide che presenta un carattere antigenico, capace di scatenare una prima reazione immunitaria, ma non ha sufficiente virulenza per portare alla sintomatologia tipica dell'infezione difteritica.

Cura e terapia

La terapia d'elezione per la difterite è la somministrazione di antibiotici appartenenti alla classe delle penicilline. La sensibilità nei confronti del chemioterapico è molto alta e non sono noti casi di resistenza agli antibiotici. La somministrazione tempestiva di antibiotici, ad esempio subito dopo agli esiti positivi d'infezione, determina il buon successo della cura e scongiura danni irreversibili, specialmente al cuore.

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