Streptococcus pyogenes - streptococco di gruppo A beta-emolotico - microbiologia

Tavola dei contenuti: Struttura - Fibrille

Streptococcus pyogenes o streptococco di gruppo A beta-emolotico è un batterio gram negativo che fa parte del genere degli streptococchi. L'interazione umana è molto frequente giacché è il batterio responsabile della scarlattina, dell'angina streptococcica e di alcune, importanti endocarditi. Ha una importante capacità emolitica e, per questa ragione, è considerato un batterio beta-emolitico.

Ha una importante attività a livello della cute. In essa rappresenta l'agente eziologico primario di numerosi infezioni, tra le quali l'impetigine e la cellulite.

Streptococcus pyogenes
S. pyogenes sul terreno di coltura agar sangue, inibito da bacitracina. Per gentile concessione della dott.ssa Federica Liconti.

Struttura

La struttura di S. pyogenes ricalca l'assetto organizzativo degli Streptococchi. A livello della parete cellulare è presente l'antigene polisaccaridico di gruppo A che, a sua volta, presenta N-acetilglucosamina e ramnosio (uno zucchero che fa parte dei monosaccaridi).

Streptococcus pyogenes struttura
Struttura esterna di Streptococcus pyogenes.

Capsula e virulenza

La presenza della capsula batterica è disomogenea ed è direttamente correlata alla virulenza del batterio. In S. pyogenes, la capsula è formata esclusivamente da acido ialuronico, una molecola che non ha si comporta da antigene e, per questa ragione, non è riconosciuta dal sistema immunitario. La presenza della capsula, inoltre, conferisce al batterio un vantaggio di natura mimetica giacché può spiazzare le cellule del sistema immunitario, specialmente i macrofagi.

Fibrille

Le fibrille, a differenza della capsula, hanno un elevatissimo potere antigenico. Le fibrille sono ancorate alla membrana cellulare e rappresentano delle proiezioni estroflesse di un complesso formato dalla proteina M e dall'acido lipoteicoico. Le fibrille hanno una importante azione difensiva giacché neutralizzano l'attività fagocitaria, spiazzando di fatto i macrofagi. Tuttavia, la proteina M è attivamente attaccata dagli anticorpi. Pur presentando estrema variabilità antigenica, l'azione degli anticorpi anti-proteina M è spesso efficace nel contrastare la proliferazione batterica.

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