Abiogenesi - microbiologia

Scritto da Fabrizio Crisafulli.
Pubblicato il 21-10-2013 Revisionato il 26-01-2014
Fabrizio Crisafulli

Laureato in biologia, curo da oltre quindici anni siti di informazione scientifica.

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L'abiogenesi o teria della generazione spontanea è una concezione riguardante l'origine della vita, secondo la quale alcuni organismi viventi possono nascere dalla dalla materia inanimata. Secondo la teoria, gli organismi inferiori, quali ad esempio i vermi o gli insetti, possono generarsi dalla materia mentre gli organismi superiori, tra cui l'uomo, sono generati soltanto attraverso l'unione di elementi simili. Ad esempio, un cucciolo di cane nasce soltanto dall'unione di due cani, maschio e femmina.

Tra le tante teorie, quella abiogenetica è stata la più duratura. Già il Filosofo Aristotele ipotizzava, attraverso una osservazione, che la vita potesse nascere dalla materia; ad esempio, i vermi originavano direttamente dalla terra.

Storia della teoria abiogenetica

È certo che Aristotele ritenesse plausibile che la terra, o il fango, potessero essere la "sorgente" della vita. Questa teoria rimase accettata fino al XVIII secolo. Fu, infatti, abbastanza semplice osservare che dal fango, dall'acqua e dall'aria potessero svilupparsi forme di vita. Fu altrettanto facile, inoltre, osservare che dalla carne in putrefazione potessero nascere dei piccoli vermi. Fu Francesco Redi a cercare di comprendere se la genesi delle larve, dalla carne, fosse un fenomeno sempre ripetibile.

L'esperimento di Redi fu il primo tentativo di analizzare la possibilità di un evento di nascita spontanea. L'italiano Francesco Redi creò un sistema formato da alcuni barattoli riempiti di carne. Successivamente, alcuni barattoli vennero sigillati in modo tale che non potesse passare neppure l'aria. Si osservò che, nei barattoli sigillati, non crescevano larve.

Questa teoria fu "confutata" da Antoni van Leeuwenhoek, un naturalista olandese, che utilizzando un prototipo di microscopio, da lui stesso costruito, osservò dei minuscoli organismi anche nei vasi sigillati. La teoria abiogenetica fu, nuovamente, rivalutata.

Nuovamente, fu un Italiano - Lazzaro Spallanzani - a confutare la teoria abiogenetica poiché fece notare che riscaldando, fino a temperatura di ebollizione, i preparati contenente la carne nessun microbo poteva svilupparsi.

In tempi successivi, fu l'esperimento di Pasteur a dimostrare, senza ulteriore margine di smentita, che la teoria abiogenetica non era accettabile da qualsiasi punto di vista scientifico.

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