La colorazione degli acidi nucleici è l'insieme di tecniche utilizzate per la ricerca e la differenziazione degli acidi nucleici in un campione. Attraverso queste tecniche è possibile stabilire sia genericamente la presenza di DNA o RNA sia la presenza di una specifica sequenza di basi.
Gli acidi nucleici sono formati da una base azotata, da uno zucchero che può essere ribosio o deossiribosio, e da un radicale fosforico. La dimostrazione della presenza degli acidi nucleici può avvenire analizzando sia le strutture appena elencate, sia specifici tratti del DNA o dell'RNA.
Tecniche di analisi
Le basi azotate, ad esempio, hanno un picco di assorbimento a 260nM e possono essere rilevate attraverso la spettroscopia. In questo caso, la base azotata si comporta da cromoforo per l'analisi spettroscopica. Anche lo zucchero deossiribosio può essere ricercato all'interno di un campione, in questo caso si tratta il preparato con una soluzione acida; il deossiribosio si separa dalla base azotata e, successivamente, può essere rivelato attraverso il test di Feulgen o con la reazione PAS.
Marcatura radioattiva
Un altro tipo di analisi degli acidi nucleici riguarda la possibilità di inserire nel terreno di coltura delle basi azotate marcate radioattivamente; queste molecole possono essere incorporate nella cellule e successivamente rilevabili nelle nuove molecole di DNA.
Utilizzo di sonde
La costruzione di specifiche sonde può essere sfruttata per ricercare determinati frammenti all'interno del genoma. L'utilizzo di sonde marcate, lunghe almeno 8-10bp per evitare appaiamenti aspecifici ma non eccessivamente lunghe per evitare i fenomeni di autoappaiamento, può servire per determinare se in un campione è presente un frammento specifico di DNA, che ad esempio descrive un gene o un promotore.
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