Immunosoppressore - farmaci immunosoppressori - immunologia

I farmaci immunosoppressori rappresentano una classe di principi attivi utilizzati in molti ambiti della medicina. Gli immunosoppressori servono a limitare l'azione del sistema immunitario nei casi, ad esempio, di rigetto o di patologie autoimmuni. Gli immunosoppressori possono agire su diversi livelli della risposta immunitaria, bloccandone ad esempio le vie di segnalazione o il metabolismo.

Immonomodulazione del sistema immunitario
L'immunomodulazione avviene attraverso l'utilizzo di farmaci immunosoppressori. I casi nei quali è richiesta una modulazione del sistema immunitario sono diversi e riguardano, ad esempio, la terapia post-trapianto oppure il trattamento (contenitivo oppure curativo) di alcune patologie.

La terapia con farmaci immunoppressori può essere modulata in base alle esigenze del paziente, sia per quanto concerne il tipo di farmaco sia per la quantità da assumere e la relativa durata temporale. Alcune malattie, ad esempio quelle autoimmuni, possono richiedere una somministrazione costante di immunosoppressori che, in altre parole, dura per tutta la vita.

Classificazione degli immunosppressori

La principale classificazione degli immunosoppressori si basa sul criterio molecolare; in base alla struttura del principio attivo è possibile catalogare diversi tipi di farmaci modulatori della risposta immunitaria. Alcuni farmaci sono, inoltre, utilizzati per la cura di altre patologie.

Corticosteroidi

I corticosteroidi sono una classe di ormoni di natura steroidea giacché condividono la struttura con il colesterolo. Hanno un buon effetto, anche dal punto di vista della velocità, nei confronti delle reazioni autoimmuni e nelle reazioni di rigetto di un organo.

I corticosteroidi sono utilizzati con il fine di modulare l'infiammazione poiché interferiscono con la produzione di importanti fattori chimici che fanno parte della catena di segnali e messaggi biochimici responsabili della genesi dell'infiammazione.

A seguito della somministrazione di farmaci immunosoppressori steroidei, si osserva quasi immediatamente un drastico calo della presenza di linfociti circolanti, in una condizione che è conosciuta come linfopenia. Tuttavia, a seguito della sospensione dell'assunzione dei corticosteroidi, la presenza e la concentrazione dei linfociti circolanti torna ad essere normale.

Azione dei corticosteroidi

I linfociti T helper sono molto sensibili all'azione dei farmaci corticosteroidi e, per questa ragione, al popolazione è immediatamente modulata anche a seguito di basse dosi di corticosteroidi. In particolare, la produzione di IL-2 (una interleuchina) diminuisce in modo direttamente proporzionale alla dose di steroide assunto.

Antimetaboliti

Gli antimetaboliti rappresentano una classe di molecole che modulano, ad esempio disattivando, i cicli metabolici. Per questa natura sono, ulteriormente, utilizzati come farmaci per la cura del cancro, giacché impediscono o rallentano i processi di divisione cellulare conosciuti come mitosi. Un antimetabolitia di eccellenza  il metotrexato, un analogo dell'acido folico che blocca la biosintesi di DNA. Altre molecole ad azione antimetabolica sono le tiopurine, gli alchilanti come ad esempio la ciclofosfamide, e la rapamicina.

Il blocco dell'attività metabolica può offrire benefici nei casi di reazioni autoimmune severe ma porta con sé numerosi svantaggi. La cessazione, o la forte modulazione di un ciclo biologico rende l'organismo molto debilitato e, in alcuni casi, è utile valutare se il rapporto tra il costo e il beneficio non sia a vantaggio del primo prima di prescrivere degli antimetaboliti.

Inibitori delle citochinine

Gli inibitori delle citochinine sono una serie di immunosoppressori capaci di interferire con il metabolismo e la biosintesi delle citochinine.

Anticorpi

La moderna biologia ha permesso la sintesi e la produzione degli anticorpi monoclonali che possono essere veicolati contro i recettori che modulano la risposta immunitaria, ad esempio contro i recettori per le interleuchine o per il TNF-alpha. L'utilizzo di anticorpi è utile quando, alla nascita, il neonato e la madre presentino un fattore RHD differente. Ad esempio, la madre con profilo RHD- e il feto con profilo RHD+ rappresenta un potenziale problema immunologico conosciuto come malattia emolitica feto-neonatale che è superato attraverso la somministrazione di specifici anticorpi anti-D nell'organismo materno.

Effetti collaterali degli immunosoppressori

Gli immunosoppressori, agendo su uno dei sistemi chiave per la difesa dell'organismo, possono avere degli effetti collaterali anche gravi.

Generalmente, durante la terapia, si preferisce utilizzare più classi di immunosoppressori, anche a dosaggi bassi, per evitare un "sovradosaggio" e la conseguente amplificazione degli effetti negativi. In altri casi, ad esempio durante la terapia a base di immunosoppressori di natura steroidea, si preferisce diminuire il tempo di esposizione al farmaco anche al costo di aumentare la dose.

La mancata funzionalità del sistema immunitario può portare alla formazione di infezioni da patogeni normalmente tenuti sotto controllo dall'organismo. Ad esempio, la polmonite o la bronchite rappresentano delle malattie dell'apparato respiratorio la cui incidenza aumenta nei pazienti sotto terapia con immunosoppressori.

Percorso di immunologia

Introduzione all'immunologia: Sistema immunitario.
Cellule del sistema immunitario: Linfociti, macrofagi.
Risposta immunitaria: Antigene, anticorpo ed epitopo dell'antigene, aptene.
Introduzione alla vaccinazione: Vaccino, richiamo del vaccino, sicurezza dei vaccini.

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