Salute e benessere: Antibiotico naturale

Antibiotici naturali, presenti in molti cibi. Funzionano? Possono davvero sostituire gli antibiotici tradizionali?

L'antibiotico naturale descrive, in linea teorica, un antibiotico estratto dalle piante e, eventualmente, purificato senza l'ausilio di processi chimici o fisici che alterino la struttura della molecola. In altre parole, un antibiotico naturale è estratto "tal quale" dalle piante ed è direttamente utilizzato nel paziente. L'efficacia terapeutica degli antibiotici naturali è ancora oggetto di dibattito poiché se da un lato è certamente vero che molte molecole possiedono una spiccata attività antibiotica è anche vero che la stessa è osservata - nella maggior parte dei casi - in vitro. Per gli antibiotici naturali, ciò che avviene in provetta può non avere lo stesso effetto in vivo, ad esempio dopo l'assunzione da parte di un organismo superiore quale, ad esempio, l'uomo.

Origano essiccato carvacrolo
L'origano, o i suoi estratti, contiene il carvacrolo: un potente antimicrobico naturale.

Un altro problema che limita l'utilizzo degli antibiotici naturali è relativo alla quantità. L'organismo umano, infatti, necessita di quantità sufficienti di principio attivo per beneficiare di una attività antibatterica. La maggior parte degli antibiotici naturali, invece, è presente in concentrazioni scarsissime e - per questo motivo - necessiterebbe di processi di estrazione e di purificazione molto articolati e complessi.

Difficoltà nell'attività antibiotica

È riconosciuto che molte piante, sia a livello dei proprio organi sia nei semi producano sostanze dalle spiccate attività antibiotiche capaci di preservare la vita stessa della pianta. Le piante utilizzano queste molecole per bloccare l'attacco dei batteri e impedire che la loro proliferazione possa danneggiare i tessuti.

Antibiotici naturali natura uomo
Difficoltà d'utilizzo degli antibiotici naturali se estraneati dai contesti vegetali. Una pianta, ad esempio, può sfruttare gli antibiotici da sé sintetizzati per combattere la proliferazione batterica. Le stesse molecole, tuttavia, possono avere difficoltà qualora fossero utilizzate in contesti umani o animali.

Le molecole ad attività antibiotica incontrano alcune difficoltà se utilizzate nel contesto umano e animale. Le principali avversioni dipendono, in larga misura, dalla complessità dei sistemi biologici che differiscono su tanti aspetti rispetto agli organismi vegetali.

  • Distruzione della molecola. L'attività enzimatica e catalitica, che si manifesta a livello dell'apparato digerente, è potenzialmente capace di degradare le molecole ad attività antibiotica. In altre parole, l'assunzione di un elemento che presenti molecole ad attività antibatterica, potrebbe essere del tutto vanificata dall'azione del succo gastrico che, con il suo pH molto acido e con l'attività litica degli enzimi riduce a molecole elementari anche le strutture più complesse.
  • Concentrazione. Alcune molecole offrono una buona attività antibiotica a patto che le stesse siano somministrate in concentrazione sufficiente per operare all'interno dell'individuo. La presenza di molecole a carattere antibiotico, ma in quantità non apprezzabile per eradicare una colonia batterica, rappresenta un evidente limite della funzione degli antibiotici naturali.
  • Passaggio e assimilazione. Qualora la molecola rimanesse funzionalmente inalterata, il passaggio sistemico potrebbe essere impedito da numerosi fattori. In altre parole, la traduzione dallo  stomaco o dall'intestino verso il sangue potrebbe non avvenire in quantitàvelocità sufficiente. Questa limitazione accade per numerosi fattori tra i quali, a titolo di esempio, la carenza di uno specifico trasportatore oppure le resistenze intrinseche dei tessuti che bloccano il passaggio della molecola.
  • Resistenza. La resistenza agli antibiotici è un fenomeno di mancata sensibilità, da parte del batterio, nei confronti di una molecola a potenziale attività antibiotica. La presenza di un batterio antibiotico resistente necessita l'ausilio di un altra classe di antibiotici oppure dello stesso gruppo di molecole ingegnerizzato in modo da risultare molto più efficiente.
  • Cottura. La maggior parte dei cibi subisce un processo di cottura prima dell'assunzione. Al pari dell'attività enzimatica, la cottura dei cibi può operare una importante modifica strutturale e funzionale delle molecole ad attività biologica presente nel cibo.

Esempi di antibiotici naturali

  • Carvacrolo, una molecola presente nell'origano, nel timo e nell'agave. In vitro ha una spiccata attività contro un buon numero di batteri.
  • Allicina, presente nell'aglio e nelle cipolle. Offre una buona azione antimicrobica ma può essere tossica se ingerita in alte concentrazioni. Ha un effetto contro Staphylococcus aureus resistente alla meticillina.
  • Perossido di idrogeno, presente nel miele offre una buona attività antimicrobica. Tuttavia contribuisce alla formazione dei radicali liberi, che attaccano il DNA e le strutture cellulari.

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