La pulpite è una infiammazione della polpa dentaria, causata dalla contaminazione, a livello della camera pulpare, di batteri capaci di colonizzare un ambiente parzialmente o totalmente anerobio quale quello presente all'interno del dente. La pulpite può anche avvenire a seguito di un evento traumatico che porta alla rottura o alla scheggiatura dello strato esterno del dente con la conseguente esposizione del materiale biologico vivo. Nella maggior parte delle volte, tuttavia, la pulpite rappresenta l'esito naturale della progressione della carie. La presenza di un pool batterico stabile determina la formazione di metaboliti a carattere fortemente acido che portano alla demineralizzazione dello strato esterno del dente.
Gli episodi di pulpite possono essere molto dolorosi, specialmente se gli stessi rappresentano il risultato di una carie molto estesa. In linea generale, la pulpite può essere trattata sia farmacologicamente sia chirurgicamente.
Tipi e classificazione della pulpite
Il criterio attraverso il quale la pulpite è classificata si basa sulla relativa estensione e gravità dell'infiammazione. Per questa ragione, esistono due tipi di pulpite: reversibile e irreversibile. La pulpite reversibile è rappresentata da un quadro minimo di infiammazione della polpa, moderatamente doloroso, che può essere trattato sia farmacologicamente sia chirurgicamente, con una buona possibilità di recupero totale della funzionalità dentale. La pulpite irreversibile, invece, rappresenta un tipo di pulpite cronica nella quale buona parte della polpa è andata distrutta, oppure è in necrosi avanzata.
Struttura semplificata del dente. L'infiammazione della polpa, solitamente rappresenta il sintomo dell'infezione operata da un pool di batteri con scarsa o assente affinità all'ossigeno (batteri anaerobi).
Il dolore associato alla pulpite cronica è spesso molto intenso, fastidioso al tocco e sensibile alle variazioni di caldo e freddo.
Cause della pulpite
La carie e il suo avanzamento rappresentano la prima causa di pulpite. Il dente, specialmente negli spazi interdentali, può essere un ambiente ideale per la proliferazione di batteri. Il metabolismo batterico produce delle molecole a forte carattere acido che, con il tempo, demineralizzano lo smalto dentale fino a creare dei veri e propi canali. Quando il danneggiamento dello smalto e della sottostante dentina è molto avanzato avviene l'esposizione della polpa che può essere contaminata dall'attività batterica. Inoltre, la successiva occlusione dei canali, ad esempio per sedimentazione di cibo, rende possibile la selezione di batteri anaerobi che ben si prestano alla vita in condizioni di totale assenza di ossigeno.
Allo stesso modo, eventi di natura traumatica possono portare alla diretta esposizione dell'interno della cavità pulpare. La rottura o la frammentazione di parte del dente può agevolare i processi di esposizione della polpa. In questo caso, la predisposizione del paziente alla demineralizzazione può giocare in modo sfavorevole, aumentando la possibilità di microfratture del tessuto del dente. L'osteoporosi e, in genere, i problemi a livello degli osteoblasti, possono determinare piccole lacerazioni che espongono la parte interna del dente.
Cura
In base al tipo, all'estensione ed alle possibilità di intervento, esistono diverse cure alla pulpite. La prima linea di trattamento riguarda il controllo del dolore ad essa associato. La pulpite, in quest'ottica, può essere trattata con l'utilizzo di principi attivi ad effetto analgesico che possono anche avere il compito di ridurre l'infiammazione. L'intervento odontoiatrico permette la rimozione di tutto il tessuto necrotico, oppure la rimozione della carie dentaria che espone la cavità pulpare. In genere, l'intervento è accompagnato dalla somministrazione di un antibiotico sia sistemico, ad esempio ad assunzione mediante compressa, oppure applicato direttamente nella camera pulpare. In quest'ultimo caso, solitamente, l'intervento prende il nome di medicazione.
Prevenzione della pulpite
Prevenire la pulpite è il risultato dell'applicazione delle buone norme di igiene orale. In particolare, a seguito dei pasti è sempre opportuno operare una pulizia approfondita sia della superficie dei denti, mediante l'utilizzo dello spazzolino da denti, sia adoperando una pulizia più approfondita degli spazi interdentali, utilizzando il filo interdentale oppure lo scovolino. Inoltre, la prevenzione della pulpite e - in generale - delle altre malattie del cavo orale può essere operata anche attraverso visite periodiche di controllo dal dentista il quale, sia con l'osservazione diretta, sia con la diagnostica per immagini (ortopantomografia), permette di valutare lo stato globale di salute dei denti.
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