Cortisone - fisiologia

Il cortisone è un ormone di natura steroidea che, nel complesso meccanismo biochimico dell'organismo, opera e modula diversi azioni metaboliche.

Il cortisone o 17-idrossi-11-deidrocorticosterone è un ormone steroideo molto simile, per struttura e per funzioni, al corticosterone. È sintetizzato dalle ghiandole surrenali a seguito di particolari eventi sia fisiologici sia patologici. È uno tra i principali metaboliti attivi del cortisolo, un altro ormone steroideo..

Al pari degli altri ormoni steroidei, anche il cortisone è un ormone il cui recettore è presente all'interno del nucleo.

Cortisone
Struttura chimica del cortisone.

Biosintesi del cortisone

Il cortisone è biosintetizzato nella via di sintesi degli ormoni steroidei a 21 atomi di carbonio; di questi ultimi rappresenta un precursore. Il percorso completo è molto complesso e articolato ma è possibile semplificarlo in alcune delle reazioni chiave.

Il precursore del cortisone è il pregnenolone. Dall'alfa-idrossiprogesterone, per catalisi enzimatica, si ottiene il 21-deossicortisone. Nelle successive reazioni, all'interno della cellula, è sintetizzato dapprima il cortisone e successivamente il cortisolo.

Fisiologia biosintesi del cortisone
Biosintesi del cortisone a partire dal pregnelonone

Uso come farmaco

Il cortisone è utilizzato come principio attivo in numerosi farmaci genericamente definiti come farmaci cortisonici o, semplicemente, cortisonici. Ha una spiccata capacità, sia topica sia sistemica, di modulare il processo di infiammazione e, per questa ragione, è la molecola di prima scelta sia per le malattie autoimmuni, quali ad esempio l'artrite reumatoide, sia per le allergie che si manifestano solitamente in asma.

Cortisonici effetti
Effetti dei cortisonici su diversi metabolismi infiammatori e immunitari.

La capacità de i cortisonici di ostacolare la maturazione dei monociti rimane ancora aperta al dibattito e non è del tutto chiara. Tuttavia, è stato dimostrato che alte concentrazioni di cortisonici possono effettivamente prevenire la trasformazione dei monociti in macrofagi. In questo contesto, il cortisone, quando somministrato in dosi elevate, ha la potenzialità di impedire la differenziazione dei monociti, conducendo a una riduzione dell'attività del sistema immunitario. Questa attività di riduzione prende il nome di down-regulation immunitaria.

Controindicazioni ed effetti collaterali

L'assunzione del cortisone, al pari degli altri farmaci steroidei, deve essere modulata e ponderata per quanto riguarda l'arco temporale. L'utilizzo prolungato, difatti, può portare alla comparsa di uno o più effetti collaterali tra i quali si annotano, nella maggior parte dei casi, la ritenzione idrica, la possibile comparsa di edema e, in genere, stati psicologici alterati. È noto che l'utilizzo di steroidi per tempi prolungati può portare alla formazione di stati di paranoia, di depressione o, generalmente, di umore alterato.

L'attività di immunosoppressione del cortisone può portare alla genesi di patologie infettive, giacché l'inibizione del sistema immunitario lascia amplio spazio all'emergere di infezioni batteriche e virali.

Per questi motivi è sempre da tenere in considerazione l'utilizzo dei farmaci steroidei, cortisonici compresi, per periodi più brevi possibili.

Cortisone e diabete

Il cortisone, al pari degli altri ormoni steroidei, è un farmaco diabetogeno poiché si comporta da antagonista dell'insulina. Il soggetto che assume cortisone ha un marcato aumento della concentrazione del glucosio nel sangue poiché in numerose cellule, specialmente nell'epatocitadesensibilizza il recettore dell'insulina.

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