Bilancio idrico - fisiologia vegetale

Il bilancio idrico, in un contesto vegetale, rappresenta il rapporto tra acqua assorbita e acqua traspirata. Il bilancio idrico, in altre parole, è un parametro utilizzato in fisiologia vegetale, per valutare la quantità di acqua assorbita dalla pianta, le resistenze da essa opposte, e la traspirazione.

Il bilancio idrico, per le ragioni sopra espresse, è un parametro relativo alla singola pianta e, in alcuni particolari casi, a una popolazione di piante che vivono in un ristretto ecosistema campione. Un aspetto importante, da tenere in considerazione, è che il bilancio idrico è sempre negativo poiché l'acqua dispersa è sempre maggiore, in termini di quantitativo per unità di tempo, dell'acqua assorbita mediante l'apparato radicale.

Calcolo del bilancio idrico

Per calcolare il bilancio idrico è necessario conoscere la resistenza operata dalla pianta, e la velocità di traspirazione dello stesso organismo vegetale. Questi termini possono essere associati al potenziale idrico formando la seguente equazione:

ψfoglia - ψsuolo = Rpianta x El

In altre parole, il potenziale idrico a livello della foglia meno il potenziale idrico del suolo è uguale alla resistenza della pianta per la traspirazione.

Variazioni del bilancio idrico

Il bilancio idrico può fluttuare in base a numerosi parametri. Gli organismi vegetali, pur tendendo all'omeostasi, presentano, anche a livello della stessa specie, richieste idriche, metaboliche e funzionali differenti. Per questa ragione la resistenza operata dalla pianta gioca un ruolo fondamentale per il calcolo del bilancio idrico.

La resistenza dell'organismo dipende, in larga misura, da fattori strutturali quali il tipo e l'estesione della radice oppure il diametro dei vasi conduttori, dalla presenza di acquaporine e di vasi liberi da cavitazione. Anche i metaboliti prendono parte alla variazione della resistenza, poiché  le molecole osmoticamente attive possono trattenere ingenti quantitativi di acqua. I fattori ambientali, in ultima analisi, rappresentano le variabili abiotiche che modificano la resistenza al passaggio di acqua e possono essere, ad esempio, riconducibili a stati climatici particolari, come quelli che derivano da ambienti caldi e secchi.

 

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