Assimilazione del fosforo - fisiologia vegetale

Scritto da Fabrizio Crisafulli.
Pubblicato il 14-06-2013 Revisionato il 30-06-2013
Fabrizio Crisafulli

Laureato in biologia, curo da oltre quindici anni siti di informazione scientifica.

Il fosforo è un importante micronutriente, necessario per la vita degli organismi biologici giacché è presente come costituente, primario o secondario, in numerose molecole. Il fosforo, ad esempio, è presente nel legame anidridico con l'adenosina, formando l'ATP o adenosin-trifosfato; è, inoltre, una molecola spesso associata agli zuccheri in numerose vie metaboliche, ad esempio nella glicolisi si forma glucosio-6-fosfato, fruttosio-6-fosfato fino ad arrivare al fosfoenolpiruvato.

A livello del terreno, il fosfato può avere un carattere solubile o insolubile, in base al pH del terreno stesso. In condizioni di terreno a pH acido, la solubilità del fosforo aumenta; viceversa, in condizioni del suolo tendenti al basico il fosforo è presente in forma insolubile.

L'assorbimento del fosforo avviene mediante lo ione idrogenofosfato, la cui formula bruta è H2PO4--.

Trasporto del fosfato a livello della radice

Il fosforo è assorbito dal terreno alle radici attraverso un un trasporto attivo secondario. La pompa protonica, secondo questo modello, estrude protoni all'esterno della radice e, il trasportatore, associa due di questi protoni con una molecola di fosfato. Tuttavia, la concentrazione dello ione fosfato, a livello del terreno, è spesso talmente esigua da necessitare un complesso adattamento dell'organo radicale, mediante il quale l'organismo vegetale può assorbire maggiori quantità dello ione. Il fosfato, infatti, può essere sequestrato o chelato da piccole molecole inorganiche o cationi, quali l'alluminio o il ferro. Nei terreni calcarei, inoltre, il fosfato è disponibile in concentrazioni ancora più esigue.

La prima strategia di assorbimento assume una natura biochimica, giacché si basa sulla estrusione di acidi organici come l'acido malico o l'acido citrico. Questi acidi deboli hanno la capacità di liberare il fosfato e renderlo disponibile per l'assorbimento radicale. Un altro tipo di strategia, coinvolge lo sviluppo di radici proteoidi, la cui morfologia appare tipicamente a grappolo e ramificata. La presenza di radici proteroidi conferisce un aumento notevole della superficie assorbente, con una maggiore capacità di "estrarre" il fosfato dal suolo.

La terza strategia è attuata mediante l'associazione con funghi endosimbiontici, chiamati micorrize. Questi funghi, al pari dello sviluppo in estensione delle radici, possono garantire una maggiore superficie di assorbimento e, di conseguenza, più capacità di acquisizione di fosfato.

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