Il suolo o terreno rappresenta lo strato più superficiale della crosta terrestre. È formato da due componenti molto complessi: una parte abiogena e una parte biogena. La parte abiogena è composta dai detriti che, a loro volta, derivano dai processi di frammentazione delle rocce. La parte biogena è formata da tutti gli organismi, di diversa complessità, che lo popolano. Gli organismi sono, a loro volta, molto eterogenei sia per quanto riguarda la complessità sia per quanto riguarda la loro capacità di alterare il suolo stesso. I batteri, le piante e gli animali sono i grandi sistemi biologici che trovano dimora e nutrimento nel suolo e, attraverso complessi meccanismi, ne formano un intricato ecosistema.
Tutto ciò che è presente all'interno del suolo è definito materiale ipogeo a differenza di quanto è presente all'esterno che è definito epigeo. Questa distinzione è particolarmente importante per l'analisi delle piante poiché i loro organi possono trovarsi in superficie oppure all'interno del terreno.
Terreno asciutto di tipo argilloso. La carenza d'acqua porta alla formazione delle tipiche fessurazioni sul suolo.
Composizione del suolo
Il suolo è composto da tre differenti parti:
- Parte solida. Deriva dai detriti, dalla frammentazione delle rocce e in misura minore dai resti animali.
- Parte liquida. Deriva dall'acqua e dai soluti intrappolati nella parte solida.
- Parte gassosa. Formata in larga misura dall'aria e da eventuali formazioni gassose, ad esempio derivanti dalla fermentazione organica.
Composizione del suolo in termini qualitativi.
Composizione chimica
La composizione chimica di un terreno è, generalmente, molto stabile ed è determinata da alcuni parametri.
- pH. Il pH del terreno misura la concentrazione degli ioni idrogenioni ed è normalmente compresa tra 3 e 9. Il pH acido è normalmente un fattore limitante per molte specie poiché permette l'aumento di concentrazione dello ione alluminio e dello ione manganese.
- Ossigeno. L'ossigeno è normalmente presente negli strati più superficiali del suolo. L'aria viene intrappolata dai movimenti meccanici subiti dal suolo, ad esempio dagli animali che in esso dimorano, oppure per semplice passaggio tramite i piccoli spazi presenti.
- Ioni. Nel terreno sono presenti molti elementi in forma ionica. La loro concentrazione libera dipende, in larga misura, dal pH.
- Nutrienti. I nutrienti inglobano molti ioni, essenziali per il metabolismo delle piante oltre a elementi d'interesse organico: il carbonio (C), l'azoto (N), lo zolfo (S) e il potassio
Formazione del terreno
Il processo che porta alla formazione del terreno può seguire due strade: quella naturale e quella artificiale. La pedogenesi rappresenta il complesso sistema che porta alla formazione del suolo a partire dalla roccia madre che viene demolita dall'azione fisica del vento o delle acque oppure tramite l'intervento animale. Un secondo tipo di formazione del terreno converge con l'attività umana a scopro agricolo. In questo caso è l'uomo a formare artificialmente il terreno, ad esempio provvedendo meccanicamente alla variazione della consistenza dello stesso e all'aggiunta di materiale organico. I terreni agricoli, sotto questa luce, rappresentano tutti i tipi di suolo artificiali preparati dall'uomo per procedere alla coltura.
Meccanismi di formazione del terreno agricolo
Gli interventi che alterano il suolo naturale portano sono normalmente compiuti per la produzione di zone agricole. Le azioni intraprese dall'uomo sono focalizzate su specifici obiettivi:
- Livellamento del terreno. Utile per massimizzare la superficie e per rendere più efficienti i mezzi agricoli di semina, di trattamento, e di raccolta.
- Irrigazione del suolo. Attraverso la quale è possibile aumentare la quantità di acqua assorbita per unità di superficie.
- Concimazione del suolo. Porta all'arricchimento di nutrienti, specialmente in termini di azoto, del terreno.
- Alterazioni della parte solida. Aggiunta di elementi non presenti, ad esempio ciottoli di diversa dimensione, per rendere il terreno meccanicamente diverso.
Classificazione dei terreni
Il suolo è convenzionalmente classificato in base a tre parametri: tessitura, inclinazione e chimica.
La tessitura rappresenta una proprietà fisica che deriva dalla presenza di materiale fine a sua volta facente parte di tre classi: argilla, limo e sabbia. La proprietà è del tutto indipendente dai ciottoli e, in genere, da tutto il materiale che presenta un diametro superiore ai 2mm. Il parametro di tessitura è molto importante poiché fornisce un valido indice di capacità di assorbimento e di ritenzione dell'acqua.
L'inclinazione deriva direttamente dalle disomogeneità del terreno rispetto a un piano ideale. La presenza di irregolarità, di solchi o di avvallamenti determina una diversa proprietà d'inclinazione del terreno.
La chimica o reazione del terreno è, solitamente, riferita alla sua caratteristica acida o basica.
Biodiversità e suolo
La biodiversità varia in base al tipo di suolo. I terreni naturali offrono maggiore biodiversità, indipendentemente dal bioma, rispetto ai terreni artificiali. Questa considerazione è supportata dalla presenza di un numero maggiore di nicchie ecologiche all'interno dei suoli naturali. I terreni artificiali, invece, sono costituiti in base a esigenze specifiche molto ristrette poiché hanno il compito di massimizzare la resa biologica impedendo la crescita e lo sviluppo di specie economicamente non interessanti.
Decomposizione organica
Nel suolo trovano dimora molti resti organici che provengono dagli scarti animali, ad esempio dalle feci, uniti a carcasse e piante morte. Il suolo è capace di decomporre in archi temporali diversi la maggior parte dei residui organici in esso presenti. Le piante, ad esempio, sono totalmente decomposte in circa due settimane a opera dei batteri decompositori e dei funghi.
Introduzione alla biologia vegetale: Caratteristiche delle piante. Cellula vegetale, tessuto vegetale, meristema, fasci conduttori (floema e xilema), epidermide.
Organi della pianta: Radice, fusto, foglia.
Riproduzione delle piante: Riproduzione asessuata delle piante, ciclo aplodiplonte. Fiore, infiorescenza. Seme e frutto.
Fotosintesi clorofilliana: (fase oscura della fotosintesi, fase luminosa della fotosintesi), ciclo di Calvin, ciclo C4.
Evoluzione delle piante.
Suolo
Botanica sistematica
Briofite:
Epatiche,
antocerote ,
muschi.
Crittogame vascolari (Felci o pteridofite):
Licofite,
psilofite ,
sfenofite.
Gimnosperme: Cicadofite,
ginkgofite,
conifere,
gnetofite
Angiosperme: Poaceae, solanaceae, Leguminaceae, asteraceae, papaveraceae, rosaceae, crucifere, ombrellifere, liliaceae. :
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