Midollo spinale - fisiologia

Tavola dei contenuti: Anatomia - Malattie del midollo spinale

Il midollo spinale è un organo del sistema nervoso centrale situato all'interno della colonna vertebrale della quale ne segue l'andatura e le flessioni. Ha una lunghezza di circa 30 cm.

La forma del midollo è caratteristica poiché presenta una zona "grigia", interna, con una morfologia ad "H" e una zona limitrofa di colore più chiaro, definita sostanza bianca.

Anatomia

Il limite superiore coincide con il bulbo, attraverso il solco midollo-bulbare, mentre inferiormente il midollo non ha un limite netto anche se convenzionalmente si riporta un limite con la seconda vertebra lombare. La presenza dei nervi spinali, che fuoriescono dal midollo in maniera irregolare serve a tenere in posizione l'organo. Inoltre, i legamenti denticolati che penetrano dentro la dura madre servono a fissare in maniera più stabile il midollo spinale nella cavità vertebrale.

Funzione

I neuroni che formano il midollo servono da canale per le informazioni afferenti ed efferenti. Grazie alla presenza di numerosi circuiti che generano il cosiddetto arco riflesso, che originano dalle sinapsi dei nervi spinali, il midollo è la sede nella quale un impulso nervoso afferente può, in modo involontario, diventare efferente come nel caso delle risposte muscolari di riflesso involontario.

Nervi spinali

Dal midollo spinale emergono 33 paia di nervi, chiamati nervi spinali. Ogni nervo spinale ha carattere misto poiché contiene sie le informazioni di natura sensitiva, dirette verso il corno posteriore, sia le informazioni motrici che si propagano dal corno anteriore. I nervi sensitivi sono facilmente distinguibili sia per  la posizione di attacco alla sostanza grigia del midollo (posteriore) sia per la presenza di un rigonfiamento, chiamato ganglio, formato da neuroni pseudo-unipolari.

L'orientamento e la disposizione dei nervi spinali è particolare, poiché nei primi tratti il decorso è perpendicolare all'asse del midollo e della colonna vertebrale. In questi distretti, i neuroni escono a livello dei forami intervertebrali formando un angolo di circa 90°. Nelle regioni dorsali, lombari, sacrali e coccigee, il decorso diventa sempre più obliquo. L'emergenza dei nervi spinali, difatti, non coincide con la presenza del forame intervertebrale e, per questa ragione, l'angolo di uscita cambia, accentuandosi con il "discendere" lungo la colonna vertebrale.

Organizzazione

La sezione del midollo, operata a livello di un qualsiasi neuromero, si apprezza con una formazione caratteristica e facilmente distinguibile. Dividendo in due questa sezione, con un ideale taglio verticale, si nota che i due antimeri che si generano sono di eguale struttura. L'interno del midollo è formato da una sostanza grigia a forma di “H”. Le anse di questa lettera rappresentano i corni del midollo: il corno anteriore è leggermente più grosso di quello posteriore il quale appare più fusiforme.

Midollo spinale in sezione
Midollo spinale in sezione.

Dal corno posteriore entrano le informazioni sensitive mentre dal corno anteriore fuoriescono le informazioni che servono per il movimento muscolare volontario e involontario.

Sostanza grigia

La sostanza grigia rappresenta la parte del midollo, posta all'interno la cui disposizione ricorda la lettera "H". Le cellule che formano la sostanza grigia sono definite cellule radicolari e si distinguono in interneuroni, motoneuroni e neuroni effettori viscerali.

  • I motoneuroni, innervano il muscolo e si distinguono in motoneuroni-α e motoneuroni-γ. Il motoneurone-α innerva la cosiddetta fibra extrafusale, mentre il motoneurone-γ innerva la fibra intrafusale. Il sistema α-γ forma il cosiddetto fuso neuromuscolare, che è un sistema involontario responsabile del mantenimento del tono muscolare;
  • Il neurone effettore viscerale è, a tutti gli effetti, una fibra pregangliare poiché trasportano informazioni nervose verso i nervi effettori viscerali, legati alla muscolatura involontaria o alle ghiandole;
  • Gli interneuroni midollari, invece, non innervano muscoli o ghiandole ma fuoriescono dalla sostanza grigia per arrivare nella sostanza bianca, a livello della quale acquisiscono la guaina mielinica. Gli interneuroni collegano delle porzioni di midollo distanti tra loro, poiché rientrano nella sostanza grigia. Possono essere sia ascendenti, sia discendenti e prendono il nome di cellule funicolari. Alcune cellule funicolari, possono diramarsi a "T" e procedere sia in senso ascendente sia discendente.

La sostanza bianca, che avvolge la sostanza grigia è formata da fibre mieliniche che si organizzano in cordoni. Questi cordoni possono essere ascendenti quando trasportano le informazioni della sensibilità e discendenti quando trasportano le informazione motorie.

I cordoni gracile e cuneato, che sono ascendenti, trasportano la sensibilità generale (somatica e viscerale) e la sensibilità specifica. I cordoni laterali, anch'essi ascendenti, trasportano nelle loro segmentazioni la via spino talamica e spino cerebellare.

Altri cordoni laterali, questa volta discendenti, movimentano le vie cortico-spinali, rubro-spinali ed olivo-spinale.

I neuroni che entrano nella sostanza grigia perdono la propria guaina mielinica. Ad esempio i primi neuroni (proto-neuroni) delle vie sensitive che formano sinapsi dentro la sostanza grigia debbono perdere la guaina nel momento in cui lasciano la sostanza bianca per portarsi in quella grigia.

Malattie del midollo spinale

Al pari degli altri organi anche il midollo spinale può funzionare in modo non ottimale, ad esempio a seguito della progressione di una patologia oppure a causa di eventi traumatici o esogeni. Il midollo spinale rappresenta un complesso sistema dal funzionamento molto articolato. Per questo motivo, pur protetto dalla colonna vertebrale, è un organo molto delicato.

In linea generale, a una precisa collocazione del danno midollare, misurata in base alle vertebre associate, dipendono specifici sintomi o quadri clinici.

Stenosi vertebrale

La stenosi vertebrale rappresenta una anomala compressione del nervo che fuoriesce dalla colonna in posizione lombare o cervicale. Il paziente accusa un dolore oppure l'intorpidimento dei glutei, del polpaccio o, in generale, della schiena. Il quadro sintomatico, per questa ragione, è molto simile alla malattia della sciatica. Normalmente, il riposo assoluto per qualche giorno porta dei benefici tangibili e duraturi. La risoluzione chirurgica rappresenta l'ultima opzione, e serve ad allargare il canale del forame dal quale fuoriesce il nervo compresso.

Ematoma

L'ematoma midollare deriva dall'accumulo di liquido, ad esempio a causa di un esito traumatico, che comprime il midollo spianale. I sintomi maggiormente frequenti spaziano dall'insensibilità locale o periferica, ad esempio delle estremità degli arti, oppure dal dolore al tocco. La cura è normalmente di tipo farmacologico.

Ernia del disco

L'ernia del disco o ernia del nucleo polposo deriva dalla parziale o totale rottura del disco cartilagineo che si interpone tra due vertebre, definito anche come disco intervertebrale. La rottura del disco sposta il normale asse della colonna e, in base alla gravità, può compromettere una sezione del midollo adoperando su di essa una compressione tale da alterare o bloccare la trasmissione dell'impulso nervoso. L'ernia del disco può essere molto grave e impedire il passaggio delle informazioni nervose afferenti ed efferenti  con un conseguente degrado della qualità di vita del paziente. In questi casi è opportuno valutare qualsiasi intervento conservativo attraverso il quale, escludendo interventi chirurgici a livello della colonna vertebrale, possa fermare la progressione del danno neurologico. In caso di compromissione della vertebra, tuttavia, è necessario operare chirurgicamente attraverso la rimozione dell'ernia, e il contenimento della stessa in modo da impedire la pressione sul midollo spinale.

Tumore

I tumori del midollo spinale sono poco frequenti. Si distinguono in tumori intramidollari, quando la trasformazione neoplastica avviene a carico delle cellule midollari, ed extramidollari qualora interessi i segmenti adiacenti alla dura madre. Gli extramidollari, per questo motivo, si classificano ulteriormente in tumori extramidollari intradurali e tumori extramidollari extradurali. Il danno da tumore è perlopiù da compressione, e si manifesta con perdita progressiva della sensibilità e della capacità motoria, oltre a episodi di dolore al tatto più o meno forti.

La cura dei tumori midollari avviene quasi esclusivamente adoperando la chirurgia spinale.

Interruzione della continuità nervosa

L'interruzione della continuità tra i nervi del midollo spinale, ad esempio a seguito di un trauma, comporta la permanente impossibilità di trasmissione degli impulsi nervosi lungo la linea nervosa interrotta. Nella maggior parte degli organismi adulti, il tessuto nervoso - una volta terminato lo sviluppo - non si rimpiazza né viene riparato. Nonostante la stasi di crescita dei neuroni, gli organismi superiori possono comunque rimpiazzare le vie nervose utilizzando, se presenti, altri canali. In questi casi è possibile assistere a una riabilitazione parziale o totale del soggetto che ha ricevuto un trauma midollare.

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