Epatite A - microbiologia

L'epatite A è una patologia a carico del fegato causata dal virus HAV (Hepatitis A virus), appartenente alla famiglia  dei picoRNAViridae. La trasmissione dell'agente eziologico avviene, principalmente, per via oro-fecale per cui un gran quantitativo di virus può essere individuato nelle feci. Nella fase prodromica, inoltre, il virus può essere trasmesso anche attraverso i fluidi biologici quali il sangue, lo sperma, i secreti vaginali, ed in misura minore attraverso la saliva.

Trasmissione e contagio

L'epatite A è una tipica malattia a circuito fecale-orale e, per questa ragione, la trasmissione può essere sia diretta, ad esempio attraverso le mani, oppure indiretta; quest'ulltimo caso è più importante poiché prevede la trasmissione mediante delle fonti alimentari, quali acque o cibi contaminati.

Trasmissione dell'epatite A
Trasmissione dell'epatite A.

La trasmissione indiretta dell'epatite A è molto pericolosa poiché, da un singolo serbatoio virale, quale ad esempio una fonte inquinata di acqua, è possibile la trasmissione del virus a un insieme molto grande di persone. Per questo motivo, le acque e alcuni cibi (tra cui i pesci) devono essere adeguatamente sterilizzati o cotti prima di essere consumati.

Le fasi dell'epatite A

La fase preclinica dura in media un mese e, sebbene durante questo arco temporale sia in corso la replicazione, non si avvertono in generale disordini né del fegato né, in genere, dell'organismo.

Dopo la fase preclinica subentra il periodo prodromico nel quale si possono manifestare i primi sintomi tipici delle infezioni al fegato. Dopo l'attacco, da parte del virus, delle cellule del fegato inizia la fase di replicazione. Non è ancora chiaro perchè il virus possieda una preferenza esclusiva per le cellule epatiche, pare che questa peculiarità sia da attribuire a fattori ormonali o a particolari recettori degli epatociti.

Nella fase itterica si hanno le tipiche manifestazioni della infezione al fegato come, ad esempio, l'ittero, la nausea, l'inappetenza o l'insorgenza elevati livelli di bilirubina e transaminasi.

Fase preclinica, prodromica ed itterica rappresentano la cosiddetta fase acuta dell'Epatite A che si può risolvere in convalescenza, che dura da poche settimane ad un anno, o in cronicizzazione. La cronicizzazione, sebbene coinvolga una piccola percentuale di individui, può permanere tale a vita oppure risolversi nella morte dell'individuo.

La profilassi e la terapia

La profilassi primaria è attuata grazie alle norme di igiene alimentare e comportamentale che rappresentano le prime linee guida da osservare per la prevenzione nei confronti dell' epatite A e, in genere, di ogni altro agente trasmissibile.

In quanto malattia virale l'uso di antibiotici è totalmente inefficiente. Per quanto riguarda la profilassi esiste un vaccino, in quanto il virus HAV non sembra andare incontro a mutazioni antigeniche; il vaccino - inoltre - non ha particolari effetti collaterali e, in linea di massima, fornisce una costante immunizazione per un corso di tempo molto ampio. Il vaccino in questione è ottenuto mediante inattivazione di virioni funzionali.

Nel caso di individui la cui patologia oltre ad essere manifesta è certa possono essere usate immunoglobuline anti HA, ovvero IgHA, sebbene il loro ruolo funzionale è spesso attenuato.

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