HCV - microbiologia

Tavola dei contenuti: Morfologia - Genoma - Profilassi - Diagnosi - Trattamento - Bibliografia

Il virus HCV è l'agente eziologico dell'epatite C. Da un punto di vista classificativo, appartiene alla famiglia dei flaviviridae. È un virus relativamente pericoloso, che attacca gli epatociti, distruggendoli e - dopo molti anni - aumentando la possibilità di contrarre l'epatocarcinoma.

Morfologia

Il virus possiede una forma icosaedrica, rivestita da un capside di natura proteica. Presenta anche un rivestimento lipidico, che deriva dalla membrana cellulare dell'ospite. Per questa ragione, HCV è un virus con involucro.

Genoma

Il genoma del virus dell'epatite C è di tipo RNA positivo a singola elica (ssRNA+). Consiste di circa 9600 basi. Il gene più importante è quello che codifica per la regione ipervariabile E1, una proteina strutturale che, assieme ad un'altra proteina strutturale, E2, forma il core del virus.

Profilassi

L'HCV è un virus che si trasmette attreverso il contatto con alcuni fluidi corporei tra cui il sangue e - sebbene in misura minore - anche attraverso lo sperma. Per questa ragione, qualsiasi oggetto che sia venuto in contatto con questi fluidi dovrebbe essere sterilizzato o, comunque, non adoperato da soggetti terzi. In particolare, alcuni strumenti di uso comune, come i rasoi, le forbici e i pettini, possono essere dei vettori del virus.

Un recente studio ha dimostrato che, almeno in colture cellulari, il virus rimane infettivo per circa due settimane a temperatura ambiente (24°C). Non perde di pericolosità se raffreddato a circa 4°C, condizione nella quale permane infettivo anche per diversi mesi (1). 

Diagnosi

La diagnosi è solitamente effettuata cercando nel siero del paziente anticorpi specifici contro l'antigene HCV.  La stragrande maggioranza delle persone colpita da epatite C non mostra sintomi patologici. L'infezione può risolversi in epatite cronica che, a sua volta, può dar luogo ad epatocarcinoma.

Trattamento

Il trattamento dell'infezione da HCV e, di conseguenza, dall'epatite C si articola su due fronti. In primo luogo, promuovere le corrette abitudini comportamentali, limitando il consumo di alimenti con carattere epatotossico, ad esempio l'alcol, i cibi ricchi di grassi o eccessivamente zuccherati.

Trattamento farmacologico

Negli anni precedenti, si utilizzava la cosiddetta duplice terapia, un sistema che prevedeva l'utilizzo di interferone e della ribavirina; i risultati erano, tuttavia, modesti.

Trattamento farmacologico di HCV

Trattamento farmacologico dell'epatite C.

Recentemente, il trattamento farmacologico ha permesso di superare la attraverso due inibitori della proteasi ha permesso di ottenere risultati molto buoni, prossimi alla guarigione totale, in pazienti con epatite C conclamata. Due molecole, in particolare, sembrano bloccare la replicazione del virus e, di conseguenza, portare il paziente verso la guarigione in un periodo relativamente breve. Le molecole sono state brevettate sotto il nome di sofosbuvir e dataclasvir.

Bibliografia

  1. Thermal stability and inactivation of hepatitis C virus grown in cell culture. Song H, Li J, Shi S, Yan L, Zhuang H, Li K. Virol J (2010 Feb, 18)

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