AMP ciclico - biochimica
L'AMP ciclico, abbreviato spesso in cAMP, è una molecola che deriva dal nucleotide ATP con il quale differisce da un legame tra il primo gruppo fosfato e lo zucchero ribosio. Nella cellula è biosintetizzato da un enzima definito ATP ciclasi. Il nome esteso dell'AMP ciclico è Adenosina monofosfato ciclico.

Ruolo biologico
L'AMP ciclico fa parte della famiglia dei secondi messaggeri poiché amplifica il segnale ormonale captato dalla cellula da un primo messaggero. Questo sistema permette di generare una risposta intracellulare molto forte partendo da una minima quantità di ormone prodotto. I meccanismi biologici alla base della formazione, e del ruolo, dell'AMP ciclico sono ben conosciuti. Alla base vi è sempre un ormone primario che è incapace di oltrepassare la membrana cellulare ma che può essere riconosciuto da particolari recettori leganti l'ormone. L'aggancio dell'ormone al proprio recettore determina l'attivazione, lato intracellulare, dell'adenilato ciclasi che produce ingenti quantità di cAMP.
I recettori ormonali fanno capo alla vasta classe delle proteine G e sono sensibili all'insulina, al glucagone e alla dopamina.
Degradazione
L'AMP ciclico ha una emivita intracellulare molto bassa poiché è degradato velocemente. Questa particolarità assume una funzione biologica molto importante poiché, al termine della segnalazione ormonale primaria, è necessario che l'attività intracellulare venga immediatamente bloccata. La presenza in concentrazione significativa di AMP ciclico potrebbe determinare il proseguimento dell'attività intracellulare con conseguente alterazione del metabolismo.
L'enzima chiave per la degradazione di cAMP in AMP è la fosfodiesterasi, la cui inibizione aumenta l'attività metabolica.
Inibizione delle fosfodiesterasi
Il blocco dell'attività della fosfodiesterasi comporta l'accumulo di AMP ciclico intracellulare con conseguente ritardo nel blocco dei processi metabolici attivati dal sistema ormone-secondo messaggero. Tra le molecole capaci di bloccare la fosfodiesterasi spicca la caffeina che ha un marcato effetto metabolico intracellulare.