Staphylococcus aureus (Stafilococco aureo) è un batterio gram positivo facente parte del genere degli stafilococchi. La cellula degli stafilococchi ha una forma ovoidale (a cocco) ed in coltura è apprezzabile all'interno di colonie a grappolo. È definito aureus a causa della particolare pigmentazione gialla che si evidenzia nelle colture su terreni specifici.
S. aureus è un batterio normalmente presente in molti animali, uomo compreso. In particolare, negli esseri umani convive mediante un rapporto di commensalismo o amensalismo. In alcuni casi, il batterio diventa di interesse patologico poiché esprime la propria virulenza trasformandosi da cellula commensale/amensale a entità opportunista. In questi casi, specialmente se non è controllato (anche da altre popolazioni batteriche) la propagazione dell'infezione può portare alla comparsa di stati patologici molto importanti.
S. aureus su terreno di coltura di tipo mannitol salt agar. Il terreno è normalmente rosso, ma la crescita dello stafilococco lo tinge di giallo a causa di particolari reazioni metaboliche.
Struttura e dimensioni
La cellula di S.aureus, ha una dimensione media di 1μm. Possiede una parete cellulare rigida che conferisce la stabilità della forma ovoidale. Il citoplasma è separato dall'esterno da una serie di strutture tipiche dei batteri Gram positivi. Queste strutture hanno un carattere antigenico e possono portare a reazioni da parte del sistema immunitario.
Pareti e struttura esterna dello Stafilococco aureo.
Crescita e riproduzione
L'optimum vitale dello stafilococco è molto vicino alle condizioni presenti negli animali omeotermi. In particolare, S. aureus cresce in modo ottimale alla temperatura di 37°C ed ha un metabolismo di tipo aerobio ed anaerobio facoltativo. Inoltre, ha una buona capacità di resistere ad ambienti con concentrazione di cloruro di sodio elevata (tra il 7% ed il 14%). Gli animali, per questa ragioni, sono gli ospiti di elezione per lo stafilococco.
Può comunque resistere, sebbene non sia sporigeno, su superfici e su oggetti. Per questo motivo, le colonie batteriche possono rimanere "silenti" in alcuni ambienti e infettare i soggetti che ivi transitano.
Antibioticoresistenza
Il batterio mostra una spiccata resistenza agli antibiotici. L'antibioticoresistenza deriva sia dalla particolare struttura delle pareti e delle membrane sia dalla capacità di inattivare buona parte degli antibiotici utilizzabili. La resistenza determina una ben valutata pericolosità durante l'infezione poiché, anche in ambiente ospedaliero, la proliferazione dell'infezione può determinare stati patologici molto importanti.
In particolare, la setticemia è uno tra i principali problemi da affrontare a seguito di propagazione incontrollata dei ceppi batterici, stafilococco compreso.
In ambito ospedaliero, le infezioni da S. aureus sono molto frequenti. Per questo motivo esistono dei programmi specifici di valutazione costante del rischio infettivo associato alla permanenza nei nosocomi.
Infezioni
Le infezioni da Stafilococco aureo sono trattate con la massima attenzione. Le vie aeree superiori rappresentano il punto di ingresso del batterio. Da qui, è normale lo stazionamento a livello del polmone nel quale può provocare focolai facilmente rilevabili. In alcuni casi, specialmente nei soggetti immunocompromessi, il batterio può utilizzare il sangue per la diffusione sistemica verso gli altri organi. In questo scenario, la setticemia rappresenta un potenziale, nonché letale, pericolo.
Le infezioni a livello del tessuto cardiaco portano alle miocarditi.
Infezioni ospedaliere
Gli stafilococchi, ed in particolare S. aureus, rappresentano i principali agenti infettivi presenti negli ospedali. Le infezioni ospedaliere sono molto pericolose poiché agiscono su pazienti debilitati. Gli stafilococchi possono operare da agenti infettivi primari oppure da agenti infettivi secondari. In quest'ultimo caso, il tipo di sviluppo infettivo è definito sovrainfezione.
Trasmissione e metodi di contagio
La trasmissione di Stafilococco aureo avviene per contatto diretto tra individui, mediante scambio di gocce infette, oppure utilizzando un oggetto a sua volta contaminato. Tosse e starnuti rappresentano, tuttavia, il principale metodo di trasmissione da uomo ad uomo.
Prevenzione
La prevenzione dell'infezione si basa sulla particolare igiene personale. In particolare, è necessario lavarsi spesso le mani. La trasmissione tramite oggetti, sebbene più complicata, è possibile ed il rischio relativo viene abbattuto tramite la pulizia e la sterilizzazione. Gli ambienti chiusi e poco areati sono un facile luogo di scambio di microbi e, per questo motivo, vanno risanati.
Terapia e trattamento
La terapia di elezione prevede l'utilizzo di meticillina. I ceppi resistenti sono trattati con diversi antibiotici, in dosaggi valutabili in base al caso ed alle condizioni del paziente. Esistono numerose molecole che, sembra, possano limitare la proliferazione dei ceppi antibioticoresistenti di S. aureus. Ad esempio, alcuni retinoidi sintetici sembrano interferire con le strutture di membrana del batterio che, di fatto, portano alla morte per lisi.
Evoluzionismo:
Abiogenesi,
ipotesi sull'origine della vita,
esperimento di Miller.
Biologia dei microrganismi:
Virus (
capside,
capsomero,
pericapside),
retrovirus (
integrasi,
trascrittasi inversa,
proteasi),
retrovirus endogeni.
Biologia della comunità microbica:
Riproduzione batterica.
Crescita batterica,
crescita diauxica,
microbiota.
Microbiologia medica:
Stafilococchi (
Staphylococcus aureus),
streptococchi (
Streptococcus pyogenes).
Clostridi (
Clostridium tetani -
tetano,
Clostridium botulinum).
Listeriosi,
salmonellosi,
legionellosi.
Corinebatteri (
Corynebacterium diphtheriae -
difterite,
Gardnerella vaginalis).
Micobatteri (
Mycobacterium tuberculosis,
Mycobacterium leprae,
Mycobacterium ulcerans).
Actinomiceti (
Actinomyces israelii). Neisseria (
Neisseria gonorrhoeae -
Gonorrea).
Enterobatteri (
Escherichia coli,
Shigella,
Salmonelle).
Helicobacter (
Helicobacter pylori).
Terreni di coltura
Virologia medica:
Coronavirus,
Ebola,
HAV,
HCV,
HEV,
HIV,
CMV.
Microbiologia degli alimenti:
Deperimento degli alimenti,
pastorizzazione.
Feedback
Il tuo aiuto è importante. Ti chiediamo un minuto per rispondere a questo breve sondaggio
Come valuteresti questo articolo?
Vuoi suggerirci qualcosa?